Esercizi di respirazione(A NARICI ALTERNATE)



RESPIRAZIONE A NARICI ALTERNATE – TRATTENENDO “IN ALTO”


1. Inspirate attraverso la narice sinistra, contando fino a 4, e concentratevi sui vostri 3 chakra superiori.

2. Trattenete il respiro contando fino a 6 al culmine della vostra inspirazione

3. Invertite, chiudendo la vostra narice sinistra con il pollice, ed ora espirate contando fino a 4 attraverso la narice destra, lentamente, lievemente.

4. Inspirate attraverso la narice destra, contando fino a 6

5. Espirate contando fino a 4 attraverso la narice sinistra.

6. Inalate attraverso la narice sinistra contando fino a 4, trattenete per un conteggio di 6, espirate attraverso la narice destra contando fino a 4.


In pratica :

- Inalare a sinistra

- Trattenere alla fine del respiro

- Esalare a destra

- Inalare a destra

- Trattenere alla fine del respiro

- Esalare a sinistra

- Inalare a sinistra

- Trattenere alla fine del respiro

- Esalare a destra



Questa è una ripetizione.
Ripetete quanto sopra 4 volte per i nuovi, 8-10 per gli intermedi, arrivando a 20 per gli esperti e 40 od oltre per gli avanzati.


E molto importante rilassarsi e ritagliarsi un attimo di tempo, per fare questo esercizio.


Per chi è avanzato, i tempi possono variare e non essere identici, ad esempio un conteggio di 2 sull’inspirazione, 8 trattenendo, 4 espirando; ma questo deve essere mantenuto durante la meditazione. Inspirazioni più brevi, con espirazione più lunghe, innalzano il proprio potenziale drasticamente, in un periodo di tempo breve.

Fonte:Itajos

Aforismi di Sebastiano B. Brocchi

sulla via dei Filosofi Ermetici (II parte)





A lungo ho osservato
coloro che si dicono sapienti;
ascoltando i dotti litigi
di chi crede di conoscere;
ho guardato i duelli
di chi ha un’opinione;
e udito le arringhe
di chi sostiene qualcosa.
Ma guardando dentro di me,
ho capito che soltanto
un sapere non detto e non disputato,
è vero Sapere.
Un sapere che si mostra
per quello che è,
senza che qualcuno debba averne
un’opinione sua.





Ecco una visione:
Atena, Eros e Follia,
giocano a palla
con il globo del mondo.
Atena sostiene il mondo,
Eros lo anima,
Follia lo muove.
Visione divina di come
è stato creato il mondo.





Chi è mai l’Alchimista?
colui che crede di esserlo,
colui che dice di esserlo,
colui che lo è già,
colui che lo sta diventando,
colui che così è chiamato,
colui che sogna di diventarlo,
colui che da Alchimista predica,
colui che da Alchimista pensa,
colui che da Alchimista agisce?
Chi mai può dirlo?
Forse soltanto un Alchimsita…




Ti domandi se la Conoscenza
si concederà a te.
Tu ti sei mai concesso a lei?





Bambino, chiedi ai tuoi genitori,
ragazzo, chiedi ai tuoi maestri,
adulto, chiedi ai tuoi capi,
anziano, chiedi ai tuoi sacerdoti…
Ma a nessuna età
sembri capace di risponderti.
Diventando genitore
risponderai ai tuoi figli,
diventando maestro
risponderai ai tuoi allievi,
diventando capo,
risponderai ai tuoi sottoposti,
diventando sacerdote
risponderai ai tuoi fedeli…
Ma diventando te stesso,
imparerai a risponderti.





Cos’è la Luce che vai cercando?
Cos’è la tua acqua ardente?
Una pace serena e imperturbabile.
Diversa dal dolore quanto dalla gioia;
essa è vittoria sulla sofferenza
quanto sul piacere.
Né salute né malanno,
Né nascita né lutto,
ma moto quieto dell’animo fermo.

IN UTERO (O I DUE GEMELLI)

Questa volta invece di parlare di tecniche voglio condividere con voi una storia molto evocativa e simbolica tratta da un libro di Wayne W.
Una storia dedicata a chi sa vedere più lontano, a chi va al di là dello scetticismo...
In questa storia come vedrete ci sono due gemelli, Ego e Spirito, che comunicano all'interno di un utero.
E' una meravigliosa metafora delle voci esterne ma anche di quelle interne a noi. Ci sarà sempre chi non avendo mai "visto" smorzerà ogni entusiamo e ogni speranza e tenterà di tenerti legato alla terra e al fango quasi sbattendoteli in faccia e ripetendoti con aria compiaciuta "c'è solo questo, c'è solo questo, tutto è solo carne che lentamente muore, tutto è buio e insensatezza e il resto sono frottole, afferra il tuo cordone e ricorda che sei solo.." Ma altri la sanno più lunga e non si lasciano ammorbare, vedono la luce anche nell'oscurità, sentono sapori che sono nell'aria anche se il cibo non si vede, nel loro profondo sanno che non è "già tutto qui", non sarà mai "già tutto qui".
Ma è soprattutto una dialettica interiore. Al di là dei nomi dei personaggi, dentro ogni persona c'è una voce di avvilimento, resa e cinismo. Una voce dinanzi all'utero vede solo l'utero e non puòcredere alla Madre lì fuori perché non può andare oltre ciò che vede, oltre il metro quadro. E' la voce che ti dice che tu sei solo un meccanismo, un ingranaggio, una piccola rotella preda di forze esterne. Crede alle manipolazioni rimbombanti che fanno credere che ogni essere sostanzialmente striscia, sostanzialmente sopravvive prima di scomparire nel nulla cosmico.
Ma c'è quell'altra voce, l'altro Leone. E quell'altra voce non muore mai del tutto perché non può morire. E' una radicale tendenza, una speranza indomabili, una passione trascendente, una magnifica ossessione. Nei nostri momenti migliori, quando siamo ispirati la sentiamo.. e quella voce ci dice che noi siamo molto di più di quello che pensiamo, che vale la pena credere, vale la pena camminare sulla corda tesa, perché oltre la corda tesa ci sono le montagne. E quella voce che ti dice che sì puoi guarire anche se tutti ti danno per spacciato, che puoi trovare la strada anche se lì fuori è tutta nebbia. E' la voce che ti fa sentire che c'è uno scopo più alto nel vivere oltre il consumare, consumare, consumare. Spirito in questo caso è la voce del Coraggio, della Passione, dell'Amore.
L'Amore è coperto dall'aura della follia, l'Amore sfida le regole del mondo, l'Amore va contro la logica della paura e dei piccoli recinti, oltre il deserto delle emozioni, oltre il tirare a campare o il manipolarsi a vicenda. L'Amore è il Segreto di Spirito, il poker d'assi contro il potere opaco e avvilente di Ego. Perchè quando là fuori è sangue e merda, quando le braccia sono spezzate e le gambe sanguianti, quando la cantilena è una cantilena di resa, sarà l'Amore che ti farà "sentire" che c'è un vita oltre l'utero, c'è un sole che non hai mai visto e c'è una Madre pronta ad accoglierti. L'Amore ti farà sentire che non sei solo, che nessuno è veramente solo... e ti farà lottare come un assatanato, come un guerriero di fuoco, con la forza di dieci, di cento, di mille. L'Amore ti farà compiere il Miracolo. Perché i Miracoli avvengono ancora. Ogni giorno la Terra è
bagnata dal sangue e dalla ferocia, ma ogni giorno, ogni singolo giorno, milioni di fiori nascono e la Bellezza dilaga nel Mondo. Con gli occhi dell'Amore la notte in cui adesso tu sei immerso non ti spezzerà e non ti ridurrà all'impotenza. Con gli occhi dell'Amore saprai alzarti impiedi e correre oltre la tensione muscolare, oltre l'acido lattico, oltre i lividi sulla pelle, oltre i confini del dolore. Tutto questo rientra nel simbolo di Spirito se proviamo a leggerlo attentamente, tutto questo è anche di più.
Spirito è quel canto nel Cuore, è quel Fuoco Sacro, quella voce che urla nel deserto e che ti urla.. vai oltre.. vai oltre.. vai oltre.. oltre la follia, oltre il buco nero del passato, oltre le mille trappole della mente.. oltre la nausea.. oltre la soglia del dolore. E' questa specie di Amore che ti terrà sveglio, che ti terrà saldo, che ti darà forza, che ti guiderà fuori dal labirinto quando scenderà la notte.
E adesso vi lascio alla storia.
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Ci sono due bambini stretti tra le pareti dell'utero materno che parlano tra loro. Per maggiore chiarezza chiameremo questi due gemelli Ego e Spirito.
Spirito dice a Ego: "So che per te sarà difficile da accettare, ma credo veramente che dopo la nascita ci sia una vita".
Ego risponde:
"Non essere ridicola. Guardati attorno. Non esiste altro che questo. Perché devi sempre pensare a qualcosa che sta oltre questa realtà? Nella vita devi accettare il tuo destino. Mettiti comoda e dimentica tutte queste sciocchezze sulla vita dopo la nascita".
Spirito si tranquillizza un pò, ma la sua voce interiore non sa rimanere silenziosa a lungo.
"Ego, adesso non arrabbiarti, ma ho qualcos'altro da dire. Io credo anche che esista una Madre". "Una Madre!" scoppia a ridere Ego. "Come fai ad essere così assurda? Non hai mai visto una Madre. Perchè non puoi accettare l'idea che non esiste altro che questo? L'idea di una Madre è folle. Tu sei qui, sola con me. Questa è la tua realtà. Adesso afferra saldamente quel cordone. Và nel tuo angolo e smettila di essere così stupida. Credimi, non c'è nessuna Madre".
Riluttante, Spirito interrompe la conversazione con Ego, ma la sua inquietudine ha ben presto la meglio. "
Ego", implora, <per favore, ascolta senza rifiutare la mia idea. In qualche modo io sento che le costanti pressioni che entrambi avvertiamo, quei movimenti che a volte ci fanno stare così scomodi, quei continui cambiamenti di posizione e quella sensazione di essere sempre più avviluppati via via che cresciamo, ci preparaano per un posto di luce splendente, e noi lo sperimenteremo molto presto".
"
Adesso capisco che sei completamente pazza" risponde Ego. "Finora hai conosciuto soltanto il buio. Non hai mai visto la luce. Com epuò anche solo sfiorarti na simile idea? I movimenti e le pressioni che senti sono la tua realtà. Tu sei un essere distinto e separato. Questo è il tuo viaggio. Oscurità e pressioni e la sensazione di essere avviluppata fanno parte della tua vita. Dovrai combatterle finché vivrai. Ora afferra il tuo cordone e stai tranquilla, per favore".
Spirito si calma per un pò, ma poi sbotta un'altra volta. "
Ego, ho ancora una cosa da dire, una sola, e poi non ti annoierò più".
"
Continua" risponde Ego impaziente.
"Io credo che tutte queste pressioni e questa scomodità non solo ci condurranno verso una luce celestiale nuova, ma che quando la sperimenteremo, incontreremo la Madre faccia a faccia e conosceremo un'estasi che supera qualsiasi cosa abbiamo sperimentato fino a questo momento".
"
sei veramente matta, Spirito. Ora ne sono profondamente convinto".

LA MEDITAZIONE DEL CUORE


Volevo continuare a parlarvi delle tecniche di recupero visivo. Poi ho pensato di rimandare quel tema ad un momento successivo, perché ho sentito la spinta a parlare in questo post di una meditazine semplice, ma potente. La meditazione del Cuore.

La meditazione del Cuore è un ceppo che in moltitudini di sembianze si presenta. Dacciò non è che una forma quella che oggi descrivo. Del resto il ceppo è quello, e poco cambia in essenza. Molto semplice nel suo svolgimento, tanto da essere facilmente sottovalutata. Ma aiuta a liberare il cuore.. l'importatnte in fin dei conti non è che le cose siano difficili, o abbiano un aspetto mistico esoterico da cerchia iniziatica, ma che siano approcciate e penetrate con intensità. E con tanta svogliatezza imperante, l'intensità, la dedizione, la centratura non sono davvero poca cosa, rara avis anzi, distintivi di valore, porte che ti conducono ad un piano più alto. Qualunque sia la tua partenza. Qualunque sia il luogo in cui ti trovi e la direzione verso cui ti muovi.
Entra in meditazione. Spesso troverai scritto e sentirai dire che la postura del corpo è ininfluente, basta che ti rilassi e stai a tuo agio. Ia mia posizione è difforme. C'è una posizione privilegiata. Ed
è quella con la schiena dritta, con la spina dorsale bella eretta. Le gambe incrociate, come nella classica posizione del loto sarebbero auspicabili. Non necessariamente perfettamente incrociate, il che può a taluni apportare dolore. Ma anche semi-incrociate. E se anche questo è troppo doloroso, aituandosi con cuscini. O sedetevi se proprio non riuscita a incrociare nulla. Nella posizione "integrale" con spina dorsale eretta, gambe incrociate, testa ben salda sulle spalle e occhi teoricamente (se fossero aperti) rivolti davanti a sé (non in alto o in basso), e con i due palmi delle mani poggiate sulle gambe incrociate circa nel mezzo di esse e i cui pollici si incontrano.. in questa posizione dicevo il corpo è come "concentrato", "compattato", costituente di un "circolo energetico". Simbolo potente di fluidità e potenza, di grazia e forza.
Tuttavia potrebbe ben darsi che luogo e circostanze vi impediscano di fatto, o rendano estremamente arduo il posizionarsi nella posizione "integrale". Non preoccupatevi e meditate lo stesso se volete e potete. Ma a una cosa vi chiedo di non rinunciare.
LA SPINA DORSALE ERETTA.
Essa è sia manifestazione di un substratum psicoemotivo, connaturato di coraggio e decisione. Sia è una caratura del corpo retroagente. Ossia come un feedback, il corpo che assume il contegno nel quale il valore si afferma e l'energia si espande trasmette alle autostrade neuronali e ai reticolati energetici dove si imprime la memoria corporea-inconscia un senso di forza. Per il solito buon vecchio concetto, tanto per dirla alla buona, per cui la mente agisce sul corpo, e il corpo agisce sulla mente.
La spina dorsale deve essere eretta perché essa è tutt'uno con l'albero cosmico. Essa è il punto di congiunzione tra il Cielo e la Terra. Essa rende l'uomo microcosmo in mutuo e imprescindibile
rapporto col macrocosmo, che in sé riproduce e che a sua volta di sé imprime. "Come in cielo così in Terra" secondo i dettami di Ermete Trimegisto e dell'antica saggezza ermetica.
La spina dorsale eretta è la riaffermazione di una, fiera e umile allo stesso tempo, DIGNITAS. E' il contegno che incarna l'archetipo dell' HUMANITAS. Non il solo si intende. Pensiamo all'Uomo Vetruviano di Leonardo, quella mirabile immagine dell'Homo Magister Vitae, quella luminosa visione dell'Humanitas. Seduto e con la spina dorsale eretta l'Uomo è allo stesso tempo calmo .. ma non fiacco, rammolito, debosciato, abbandonato.. ma attento, limpido, vigile, sveglio. E' accogliente, ma pronto a scattare come una pantera. E' silenzioso ma carico di tutti i rumori del cosmo. La spina dorsale eretta supporta la tua pratica aiutandoti a non perdersi in vortici di oziose immagini e paranoie mentali, cosa che è sempre possibile nella meditazione. Ti fa sentire il senso di te stesso, ti aiuta a resistere agli assalti della mente, ti agevola nel ritrovare la strada, quando ti smarrisci nella confusione mentale.
La spina dorsale eretta ti ricorda che non sei un poppante, bisognoso e impotente, elemosinante pietà.. ma che sei un UOMO. E da Uomo stai dritto e fiero, incontro al Mistero che lameditazione apre, sapendo che sei parte di tutto ciò che vive, parte di questa Musica infinita.
Poi naturalmente fate come più vi aggrada. Ma a differenza del 95% dei manuali sullameditazione in circolazione e dal 95% dei maestri e seminaristi occidentali contemporanei che hanno il"terrore" di consigliare una regola e vivono nel "mito" del rilassamento totale, io ti dico che troppo rilassamento ti ammoscia e ti svirilizza, ti depotenzia.. io ti dico.. TIENI LA SPINA DORSALE ERETTA. STAI DRITTO. PONITI COME UN ESSERE SOVRANO. IN "VERTICALE". SII UN UOMO.
Nella meditazione considero anche molto importante provare a respirare con l'addome. Ma su questo punto mi fermo qui. Ne parlerò in un post successivo.
Arriviamo alla Meditazione del Cuore...
Entra in meditazione profonda. Respira profondamente, lentamente e, se possibile, con l'addome. Cerca di avvolgere tutti i tuoi organi di luce e sorridi interiormente ad essi. Aiuta sorridere anche
esteriormente. Per chi è interessanto consiglio di andare a dare una occhiata alla tecnica del"sorriso interiore" di Mantak Chia.... A un certo punto guarda il tuo cuore e vedilo grande, rosso, pompante, "vivo". E immagina coloro che più hai amato e che più ami. In un crescendo dove chi ami di più rappresenterà l'acme. Man mano che immagini tutto ciò che ami, vedrai il cuore che cresce, e lo "sentirai" crescere. Sentirai l'emozione aumentare progressivamente.
Il tuo addome diventerà caldo. La pelle diventerà vibrante come se fosse un pò solleticata.. piano a piano comincerai a sentire la pelle d'oca.
LASCIA CRESCERE IL TUO AMORE. Molti hanno una fottutissima paura di lasciare crescere il cuore. Hanno paura, una paura atavica e inconscia, una paura radicalizzata da mille cadute e ferite, di espandere l'amore che provano.
Vedrai che non è così facile come sembra. A un certo momento incontrerai il Guardiano della Soglia.. l'ostacolo da superare.
Proprio quando il tuo amore sta vertiginosamente crescente, proprio quando il tuo cuore si sta liberando sempre di più ci sarà un momento in cui ti appariranno immagini di mancanza, di pretesa, di aspettativa, di bisogno, di rancore, di paura. E' facilissimo cadere in esse. E se in esse cadi tu sprofondi energicamente, cadi del tutto e tutta la tua espansione si capovolge ed è come se da una bella vetta che stavi per raggiungere,, nel tuo momento migliore sei ricacciato alla base del monte.
Ognuno di noi porta attaccamenti enormi, persone che adora fino a farsi male o a fare male, nostalgie fortissime, desideri immensi, bisogni o rancori.. di solito legate a particolari persone che ci sono state o che sono attualmente presenti. Quando il cuore si espande si attua un difficile a comprendersi paradosso. Più si espande più è intenso, recettivo, potente, vibrante, capace di trasformare tutto in te... più leggero e con ali sempre più maestose.. MA.... allo stesso tempo.. più estremamente delicato e capace di essere ferito o di "cascare" nelle trappole della mente, del bisogno, della pretesa e del dolore che proprio allora si presenteranno con più efficacia. Più l'energia cresce più aumenta la capacità "tentatrice" delle immagini di dolore, pretesa, rabbia, bisogno disperato, paura. E se quella energia si dirige verso quelle immagini la tua espansione soccombe e sprofondi nei mendri della mente. Il Cuore che stava per liberarti a livelli inauditi ti rinchiude ancora una volta in te stesso. E dovrai ritentare la salita.
Un'altra delle forme in cui appare il potentissimo Guardiano della Soglia è la paura di "amaretroppo". Non stupitevi. Neanche immaginate quante persone temono di amare troppo, e magari neanche lo sanno. Quanto nella meditazione del cuore il tuo amore raggiungerà i vertici, probabilmente veicolato da una o più persone che hai particolarmente care.. proprio là attraverserai momenti di acuta paura. La paura che quell'amore possa travolgere il tuo equilibrio
psichico o addirittura farti uscire fuori di testa. Lo sentirai crescere così impetuosamente che sentirai la paura ancestrale e radicata nella mente di essere "sollevato" e "disincarnato". E' come
se temessi di uscire fuori dal tuo stesso corpo per troppo amore, o di sperimentare allucinazioni o di subire sconquassi mentali. E naturalmente anche la paura di diventare "prigionieri" a livello emozionale di alcune persone.
Ecco perché la meditazione del cuore è facile ad essere descritta ed è facile nella metodica, ma è tutt'altro che facile da attuarsi. Più ti innalzerai più rischierai di cadere. La pratica dell'apertura del cuore, e questo è sempre stato saputo, ti metterà a confronto con tutti i tuoi demoni, con le tue ansie, con le tue difese, con le tue rigidità, con le tue fragilità, con ciò che non hai mai veramente risolto, con i tuoi ancestrali timori.
Eppure il Guardiano della Soglia è una Sfida.
Se riesci a vincerlo capirai che tutta quella paura, quella paura che magari hai da una vita, ti ha sempre ingannato. E sentirai, almeno per qualche attimo cosa davvero vuol dire Amore Incondizionato.
Comunque sia.. vale la pena provarci..
Salutamos

Esercizi di respirazione(primo esercizio)


Credo che sia fondamentale imparare a respirare durante una sessione di meditazione(una qualsiasi).Questo perchè una corretta tecnica di respirazione ci permette di rilassarci ed entrare in uno stato di profondo rilassamento in modo anche piu' veloce.

Prima ripetizione :


1. Inalate attraverso le narici, contando fino a 2

2. Trattenete per un conteggio di 4

3. Esalate contando fino a 6

4. Trattenete contando fino a 4



Questo costituisce una ripetizione. 6-10 ripetizioni vanno bene per chi è nuovo. Chi è più esperto, puoi farne tante quante si senta in grado.

L’esercizio seguente dovrebbe essere fatto per tante ripetizioni, quante ne avete fatte per il precedente, ed entrambi dovrebbero essere fatti in sequenza :



Seconda ripetizione :


1. Inspirate contando fino a 4

2. Trattenete contando fino a 6

3. Esalate contando fino a 4.


NON trattenete il respiro alla fine. Fate tante ripetizioni, quante ne avete fatte per il primo esercizio.

Fonte:ITAJOS

L'inferno e il paradiso


Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà' e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno. Un angelo lo accontentò e lo condusse all'inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi e pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà.
"Com'e' possibile?", chiese il samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di Dio davanti!".

"Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca".
Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti.

Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso. Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico all'inferno! Dentro l'immenso salone c'era l'infinita tavolata di gente; un'identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all'estremità per portarsi il cibo alla bocca.

C'era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.
"Ma com'e' possibile?", chiese il samurai.
L'angelo sorrise.
"All'inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino".

Fonte: www.riflessioni.it/forum

Il giardino della guarigione


Che tutte le creature, tutte le cose viventi, tutti quanti gli esseri, possano sperimentare solo buona fortuna; possano non subire mai danno. (Anguttara Nikaya II, 72)

Plumbeo
non albeggia più
il grigiore sovrasta
non s'attenua
che umore pessimo.

In genere mi sento piuttosto influenzato dalle condizioni meteorologiche. Ma oggi, al contrario, dopo qualche istante di leggera mestizia, rimango sorpreso per la differenza. Mentre all'esterno la luce rifiutava di danzare, dentro di me è sorta la tranquillità. D'improvviso le tinte del mio piccolo mondo si sono vivacizzate e tutto mi è sembrato consono, appropriato. Come si spiega questo cambiamento? L'usuale orizzonte percettivo è davvero limitato. Il mio scopo è trovare un metodo naturale per superare intenzionalmente siffatte improbe, anguste restrizioni. La vicenda è anzitutto culturale. I contenimenti, gli ostacoli, sono soprattutto condizionamenti.

Riesci a comprendere, autonomamente, la relatività dei tuoi stessi pensieri? Contingenza è dir poco, si tratta dello svolgersi, del susseguirsi di situazioni positive o negative. Dipende dalla prospettiva, cioè dal punto di osservazione, quindi dalla gioiosità del tuo stato d'animo. Ci sono parecchi luoghi comuni, alternativamente o al tempo stesso, veri e non veri. Non dovremmo mai dimenticare che prima di raggiungere una qual certa integrazione, centratura, quiete e tempesta s'avvicenderanno di continuo. Gioisci della quiete e non rifiutare la tempesta, il dolore, la sofferenza. Osserva, prendine atto, pazienta ... senza tuttavia reprimerti.

Inconoscibile, benché sperimentabile.
Risultanza oggettiva?
E' una domanda impossibile.

Quanto più la tua coscienza anela e il desiderio ti sovrasta, tanto più sei attirato nelle spire dell'ego. L'ambizione spasmodica non ti da pace. Invece l'aspirazione al sacro, che corrisponde alla consapevolezza di ciò che è, così com'è, senza l'improbabile supporto d'innumerevoli quanto fuorvianti congetture, allontana la sofferenza. Il nostro grado d'afflizione è connesso all'ignoranza della propria, vera, incommensurabile natura. Qual'é l'atteggiamento che, più d'ogni altro, ne favorisce il riscontro, la ricerca?

Qui non si tratta d'imporsi delle regole, bensì di predisporsi favorevolmente per accogliere le opportunità che la vita stessa senza ragione ci offre. Se la vita avesse uno scopo diverso da quello di celebrare se stessa, discorde dal glorificarne la magnificenza medesima, forse non saremmo qui. Rivolgi la tua attenzione a tutto ciò che precede. Il movimento del pensiero, il libero flusso del respiro. Retrocedi sino all'onda, che prima dell'ennesima, ne consentì l'avvento della successiva. Mentre retrocedi, contestualmente sali, t'inerpichi faticosamente verso l'origine, alla volta d'ogni scaturigine, nei cui pressi ritrovi esattamente ciò che sei!

Il correlato corporeo del sacro è nondimeno la guarigione. Il conseguimento d'una sanità apparentemente perduta, ma che si ripresenta ciclicamente per ritemprare e rasserenare. Le chiacchiere si susseguono all'infinito. Talvolta ho la tentazione di farti credere che stia per rivelarti un segreto. Ma prima di raccontarti l'ennesima fantasticheria, mi sovvengo. La chiave di volta della vita spirituale è così microscopica che basta un nonnulla per perderla di vista. Il giardino della guarigione mistica è soprattutto il silenzio, la calma rigenerante della propria interiorità. L'elemento di raccordo tra disagio effettivo e benessere ideale è la meditazione che in questo contesto va intesa come coscienza vigile senza pensieri. Se preferisci, una sorta di tacita, fiduciosa preghiera. Rammenta che in meditazione si vede ciò che si conosce.

Fonte:Meditare.it