Aforismi di Sebastiano B. Brocchi

sulla via dei Filosofi Ermetici (VI parte)


Gli uomini lavano i loro panni
sapendo che, con il tempo,
questi perdono il loro profumo
e la bellezza dei loro colori;
e quando lavarli non basta,
ne comprano di nuovi.
Non vale forse lo stesso
per le idee, i pensieri e le opinioni?
Non necessita, la nostra mente,
di essere lavata e sciacquata
di tanto in tanto,
dai suoi vecchi concetti?
E quando lavare non basta,
non è forse il momento
di acquisire una mente nuova?



Mangeresti l’impasto del pane,
prima ch’esso sia cotto al forno?
Chiameresti pane quell’impasto,
prima che il calore del fuoco
l’abbia trasformato?
Perché, dunque, giudichi l’uomo
quand’egli è ancora crudo?
Per ognuno viene il tempo
del perfetto compimento.



Lega, l’amore,
persone di sessi diversi o uguali,
di età diverse o uguali,
dai caratteri simili o dissimili,
unite da parentela o straniere,
e nasce
per una persona, un animale, un albero,
un fiore, una pietra, un luogo, un cielo,
un’immagine, un colore,
una melodia, una voce o un silenzio.
Di che ti meravigli?
Cosa credi che tenga unito
ogni atomo di questo universo?



Come un uomo il quale, entrato in un teatro
a metà della rappresentazione,
lo lasciasse, dopo appena pochi istanti,
convinto di essersi fatto un’idea sufficiente
dello spettacolo;
così è l’uomo che giudica le opere di Dio.



Dice l’Alchimista
che ha ottenuto il suo elisir:
“Pensavo di trovare il segreto
per vivere in eterno;
invece ho trovato il segreto
dell’eternità che vive in me!”.



Ciò che vuoi ti preme avere,
ciò che non vuoi ti è indifferente.
Ricorda, però,
ciò che vuoi, di volerlo hai scelto tu,
se non l’ottieni, non prendertela con altri!



Non fare della tua fantasia
un mezzo per evadere dalla realtà.
Sarà la realtà, allora,
ad insegnare alla tua fantasia!



Matematico, dell’universo puoi contare tutto,
ma non la fantasia e l’amore.
Numeri sono i colori, e la tela, e il pennello,
ma ti manca di conoscere l’artista, e il suo estro,
poiché da solo, il quadro non si dipinge!

Aforismi di Sebastiano B. Brocchi

sulla via dei Filosofi Ermetici (V parte)



Anche la fantasia necessita un lavoro
di progressiva affinazione.
Quando essa trae origine dall’io,
le sue mete riguardano l’accrescimento del sé,
i suoi prodotti riguardano la sfera personale,
e presto si trasformano nel dramma
dell’impotenza di trasformare l’immaginazione
in realtà.
Quando la fantasia, al contrario, nasce dall’alto,
la sua meta è la creatività pura,
il suo prodotto è l’arte,
e presto si trasforma nella capacità di arricchire
la realtà con immaginazione.



A tutti noi è dato il senso critico
come il martello al carpentiere.
Usato con delicatezza, costruisce.
Usato senza delicatezza, distrugge.
I chiodi, sono i giudizi che diamo.



Il senso critico è come la fune
per l’equilibrista.
Se ci si affretta,
o ci si mette troppa enfasi,
è facilissimo perdere l’equilibrio.



Criticare gli altri è giusto,
criticare noi stessi è necessario.
Tuttavia, per criticare è necessario
saper apprezzare. Ma quanti,
tra coloro che criticano,
sanno anche apprezzare?



Saper apprezzare,
e con ciò intendo non soltanto
apprezzare ciò che tutti apprezzano,
ma anche e soprattutto,
quelle cose che pochi o nessuno
sanno apprezzare;
è ciò che rende fertile
il cuore e l’anima di un uomo.



L’incapacità di apprezzare,
da sola,
può portare la più completa
aridità e desolazione
nell’animo di una persona.



La capacità di apprezzare,
di cogliere il valore di una cosa
dall’apparenza misera e insignificante,
è un tesoro sepolto molto in profondità
tra le capacità dell’animo umano.
Bisogna scavare molto e con impegno,
per trovarla e imparare a praticarla.



Che grande cosa
riuscire a criticare apprezzando!
Significa: gioire dell’aver colto
il valore imprescindibile di una cosa,
la sua preziosa unicità,
e, ciononostante,
intuire come potrebbe essere
ulteriormente migliorata!



L’uomo critica o apprezza
tutto ciò che percepisce attraverso i sensi.
Un’opera d’arte, un profumo, uno spettacolo,
un piatto, un discorso, ma soprattutto le altre persone.
Questa è soltanto una lunga strada per prepararci
a guardare ciò che abbiamo dentro e non passa
attraverso i nostri sensi.
Quando inizieremo a giudicare noi stessi,
criticandoci e apprezzandoci,
come fossimo un’opera d’arte, un profumo, uno spettacolo,
un piatto, un discorso, o un’altra persona,
destineremo molti meno giudizi
a quel che accade all’esterno…



Così come un genitore non può essere
né troppo severo né troppo permissivo
nei confronti dei suoi figli,
così attraverso critica e apprezzamento di sé,
ogni uomo dovrà poco a poco,
diventare genitore e figlio di sé stesso.

Aforismi di Sebastiano B. Brocchi

sulla via dei Filosofi Ermetici (IV parte)



La vostra vita è simile a un frutto.
La sua polpa va gustata,
nutrirà voi.
Il suo nocciolo va seminato,
nutrirà il mondo.



Cos’è la fantasia, se non Dio
che pone nelle nostre mani
lo scettro del suo potere infinito?
La fantasia, ci permette di immaginare
cose alle quali persino Dio non ha pensato
al momento di creare questo mondo.
O forse, di scoprire quei progetti
che nella creazione non hanno avuto posto.



Dove mettere tutto ciò che nello spazio
non poteva stare,
se non nella mente dell’uomo?



Un apprendista Alchimista andò dal suo maestro
e gli disse: “Maestro, pur sforzandomi, non riesco
a trovare un senso logico negli scritti della nostra Arte!”.
E l’altro a lui: “Nemmeno io!”.



I libri d’Alchimia, certo, si prendono gioco dell’apprendista.
Saprà, lui, prendersi gioco di loro?
Quanti seri Alchimisti non si sono mai accorti
che la loro Scienza, nelle immagini, sorride!



Davvero credi che una Scienza,
fatta di draghi, angeli, cavalieri e fanciulle,
e re che muoiono e risorgono,
e piombo che diventa oro,
e unicorni che combattono leoni,
e salamandre che vivono nel fuoco,
si rivolga alla tua ragione,
più che alla tua fantasia?



Fuori dalla Logica, due sono i sentieri:
uno porta alla Follia, l’altro alla Saggezza.
Difficile riconoscere l’uno dall’altro.



Felice colui che fa del paradosso la sua logica,
della matematica un’opinione,
del dubbio una certezza,
e la certezza mette in dubbio.



Quale grande prova di sapienza,
mettere in dubbio la propria sapienza.
Vedere l’antitesi di ogni tesi.
L’asserzione e la negazione.
Il vero nel falso e il falso nel vero,
il giusto nello sbagliato e lo sbagliato nel giusto,
l’essere nel non-essere e il non-essere nell’essere;
capire la vacuità degli uni e degli altri,
ammirarne la danza, il gioco, l’inconsistenza!



L’ateismo è quella religione che ha per fede
la credenza nell’inesistenza di Dio.
La religione è quella forma di ateismo
che fa del proprio Dio l’inesistenza degli altri Dei.