Mettete Eva nel vostro presepe

Il ruolo dimenticato della progenitrice nella Natività di Gesù



Cosa fareste se voleste dare alla fiaba di cappuccetto rosso l’aspetto di un racconto veridico? Probabilmente omettereste il lupo parlante, e l’episodio in cui la nonna e la bambina vengono tratte indenni dal ventre dell’animale ucciso…
È un po’ quello che è successo ad Eva (la donna considerata progenitrice del genere umano dalle religioni abramitiche), la quale si è vista negare un ruolo di tutto rilievo nel racconto della Natività di Gesù, per evidente inverosimiglianza della sua presenza nella Palestina del primo secolo!
Oggi, tuttavia, é venuta a mancare l’esigenza di mondare la narrazione del Natale dagli elementi di chiara matrice mitologica, poiché è cosa risaputa che il Natale di Gesù non è che la riproposizione in chiave ebraico-cristiana di miti e misteri divini di origine più antica. Quando preparate il vostro presepe, non fate che rievocare, seppure chiamandoli con nomi nuovi, i simboli del Natale di Mitra, Horus, Dioniso, Krishna e altri Messia e Dei incarnati precristiani.
Consapevoli della natura leggendaria (ma sarebbe meglio dire simbolico-allegorica) degli elementi che costituiscono il racconto della Natività, possiamo quindi, oggi, reintegrare i suddetti elementi esclusi, per conoscere in modo più completo e ricco il patrimonio letterario, immaginifico ed ermetico dei Vangeli, incorporandolo a quelle informazioni che in antico sono state bollate come “apocrife” e perciò dimenticate dai più.


Una di queste, come dicevamo, riguarda l’anacronistica presenza di Eva alla grotta di Betlemme. Ecco come ci viene presentato l’episodio dal “Vangelo dell’infanzia armeno”: Giuseppe torna alla grotta dove si trova Maria dopo essersi allontanato per cercare una levatrice. Sul sentiero, incontra una donna discesa da una montagna, e con essa prosegue il cammino. «Quando si furono avviati, Giuseppe, mentre camminavano, le domandò: “Donna, dimmi il tuo nome”. “Perché vuoi sapere il mio nome?”, disse la donna. “Io sono Eva, la prima madre di tutti gli uomini, e sono venuta a vedere con i miei occhi come si è operata la mia redenzione”. All’udir queste parole, Giuseppe si meravigliò dei prodigi a cui stava assistendo» (VIII,10). I due giungono alla grotta, e la vedono illuminata da una luce che scende dai cieli, mentre dei canti angelici si diffondono nell’aria. «Quando Giuseppe e la nostra prima madre giunsero là, si prosternarono col viso a terra, ringraziarono Dio ad alta voce e glorificandolo con queste parole: “Benedetto sia tu, o Signore, Dio dei nostri padri, Dio d’Israele, che oggi con questo avvenimento hai operato la redenzione dell’umanità e mi hai riabilitata, sollevandomi dalla mia caduta, e mi hai reintegrata nella mia antica dignità! Ora il mio animo si sente fiero ed esulta nella speranza di Dio salvatore”.
Appena ebbe così parlato, Eva, la nostra prima madre, vide che una nube, levandosi dalla grotta, saliva verso il cielo, mentre, d’altra parte, una luce scintillante si era posata davanti alla mangiatoia del bestiame. E il bambino si levò per prendere il seno della madre, si saziò di latte, poi ritornò al suo posto e si mise a sedere. Vedendo ciò, Giuseppe e la nostra prima madre Eva resero gloria a Dio, ringraziandolo, e ammirarono, pieni di stupore, i prodigi che stavano avvenendo. “In verità”, essi dissero, “chi ha mai udito da qualcuno o visto con i propri occhi una cosa simile a quella che sta ora avvenendo?”. La nostra prima madre entrò quindi nella grotta, prese tra le braccia il bambino e cominciò ad accarezzarlo e ad abbracciarlo con tenerezza, benedicendo Dio, perché il bambino era straordinariamente bello a vedersi, con un volto splendente e radioso. Poi lo avvolse nelle fasce, lo depose nella mangiatoria dei buoi, ed uscì dalla grotta
» (IX,1-3).

Alla presenza di Eva nel racconto del Natale, la tradizione cristiana attribuisce carattere fantasioso, volto a dimostrare il principio della recircolazione (proposto da S. Ireneo, secondo cui il piano della
salvezza ripete con finalità opposta il piano della rovina: Adamo ed Eva, disobbedienti, sono salvati
da Gesù Cristo e da Maria nuova Eva, obbedienti), sostenuto dalla patristica del IV e V secolo, e che si basava sul parallelismo fra Eva e Maria, proposto già nel II secolo da Giustino: «Eva, dando ascolto alle parole del serpente, generò disubbidienza e morte; Maria, dando ascolto alle parole dell’angelo, generò colui per mezzo del quale Dio sconfigge il serpente e libera da morte quelli che fanno penitenza dei loro peccati». Maria venne infatti definita “seconda Eva”, con funzione inversa, però, a quella della “prima Eva”, come Gesù, nella speculazione paolina viene considerato il “secondo Adamo” con funzione inversa a quella del primo (cfr. “Cristianesimo, I Vangeli Apocrifi”, a cura di Marcello Craveri).




In realtà ho motivo di credere che il ruolo simbolico di Eva vada ben oltre quanto affermato, e si riallacci a simbologie di più profonda portata. Un rapporto simile a quello che possiamo ravvisare fra Eva e Maria, lo si ha ad esempio in Grecia, con le figure di Pandora e Danae.
Pandora è la prima donna creata dagli Dei olimpici: «così disse ed essi obbedirono a Zeus signore, figlio di Crono. E subito l'inclito Ambidestro, per volere di Zeus, plasmò dalla terra una figura simile a una vergine casta; Atena occhio di mare, le diede un cinto e l'adornò; e le Grazie divine e Persuasione veneranda intorno al suo corpo condussero aurei monili; le Ore dalla splendida chioma, l'incoronarono con fiori di primavera; e Pallade Atena adattò alle membra ornamenti di ogni genere. Infine il messaggero Argifonte le pose nel cuore menzogne, scaltre lusinghe e indole astuta, per volere di Zeus cupitonante; e voce le infuse l'araldo divino, e chiamò questa donna Pandora, perché tutti gli abitanti dell'Olimpo l'avevano donata in dono, sciagura agli uomini laboriosi. Poi, quando compì l'arduo inganno, senza rimedio, il Padre mandò a Epimeteo l'inclito Argifonte portatore del dono, veloce araldo degli dèi; né Epimeteo pensò alle parole che Prometeo gli aveva rivolto: mai accettare un dono da Zeus Olimpio, ma rimandarlo indietro, perché non divenisse un male per i mortali. Lo accolse e possedeva il male, pria di riconoscerlo. Prima infatti le stirpi degli uomini abitavano la terra del tutto al riparo dal dolore, lontano dalla dura fatica, lontano dalle crudeli malattie che recano all'uomo la morte; (rapidamente nel dolore gli uomini avvizziscono.) Ma la donna di sua mano sollevò il grande coperchio dell'orcio e tutto disperse, procurando agli uomini sciagure luttuose. Sola lì rimase Speranza nella casa infrangibile, dentro, al di sotto del bordo dell'orcio, né se ne volò fuori; ché Pandora prima ricoprì la giara, per volere dell'egioco Zeus, adunatore dei nembi. E altri mali, infiniti, vanno errando fra gli uomini» (Esiodo, “Le opere e i giorni”).




Inutile sottolineare la comune origine archetipica della storia di Eva e Pandora (cfr. Sebastiano B. Brocchi, “Riflessioni sulla Grande Opera”, pag.81); mentre per la figura di Maria, come ho detto, viene generalmente proposto il parallelo con Danae, figlia di Acrisio e Aganippe, alla quale «era stato predetto che il figlio da lei partorito avrebbe ucciso Acrisio; allora il padre, temendo che la profezia si avverasse, la rinchiuse in una prigione dai muri di pietra. Ma Giove, mutatosi in una pioggia d’oro, giacque con Danae; da quell’amplesso nacque Perseo» (Publio Ovidio Nasone, “Le metamorfosi”). Danae è in realtà soltanto una delle molte figure femminili che, nella mitologia ellenica, divengono madri dei figli di Zeus… troviamo ad esempio Semele, Alcmena e Leda, madri rispettivamente di Dioniso, Eracle e i dioscuri Castore e Polluce.
Il fatto che io abbia citato esempi nati dalla civiltà egea, comunque, e tengo a sottolinearlo, non implica affatto che questi archetipi non siano patrimonio comune di tutti gli antichi popoli…

Questa “prima madre” (lascio agli ermeneuti più attenti il piacere di scoprire ed analizzare le importanti affinità fonetiche e concettuali della “prima mater” con la “prima materia” di alchemica memoria…) non è donna nel senso umano del termine, bensì metafisico. Il desiderio o meglio il bisogno, di un più profondo livello di lettura ci induce infatti a valicare l’interpretazione diretta e “visiva” di quanto letto, cercandovi le radici invisibili, esoteriche, che inevitabilmente vi soggiacciono. Eravamo dunque alla prima madre, alla Eva o Pandora che dir si voglia, “donna” nel senso di Anima, se al termine “donna” e al genere “femminile” attribuiamo, in accordo con la tradizione, i caratteri di sensibilità, impressionabilità, passività, ricettività e sentimentalità che, appunto, caratterizzano il piano eterico dell’essere umano. Consideriamo naturalmente che, se all’aspetto femminile della genesi viene attribuito il significato di Anima, all’aspetto maschile (Adamo) dovremo riconoscere il significato di Spirito o Intelletto, il quale non potrebbe conoscere nulla senza Coscienza o Consapevolezza (il frutto di Eva, il vaso di Pandora) e che al contrario, dunque, possedendola, si ritroverà a poter conoscere ogni aspetto del reale, ovvero quella straordinaria totalità dell’universo manifesto che, riducendoci al dualismo della mentalità profana, dovremmo definire “conoscenza del Bene e del Male”; mentre un Iniziato, un Mistico, la definirebbe “En to Pan”, “L’Uno, il Tutto”.
Abbiamo però qui fatto un po’ di confusione fra Coscienza e Consapevolezza, che io definirei “la prima e la seconda Eva”, poiché se la prima è tratta a Dio dall’uomo, quasi un atto di sfida della natura stessa che sembra dare alla creatura ciò che sarebbe appannaggio del Creatore; la seconda è un dono che solo Dio può dare alla mente dell’uomo, dando alla Coscienza la sua ragion d’essere, la sua “redenzione” (per usare il termine biblico), il suo compimento.
Senza Coscienza l’essere è confuso nell’Uno divino, in assenza di spazio-tempo, Unità primordiale che potremmo anche chiamare Eden per restare entro i paletti della metafora intrapresa. Nel momento stesso che questo “frutto” viene colto, avviene la scissione fra Dio e l’Uomo, questo “peccato originale” che annulla il paradiso dell’unione facendo piombare l’essere umano nella dimensione evolutiva, nello spazio-tempo, e nella divisione fra Io e Dio.
Maria, la seconda Eva, simbolizza perciò il mezzo attraverso il quale, nel corso del cammino personale di ogni Adamo, Dio dà a questo altro sé stesso che vaga nel mondo ignorando la sua vera natura, la scintilla per comprendere le proprie origini, il proprio potenziale. Questa scintilla accesa nel buio che potremmo chiamare Consapevolezza, o “Gesù bambino” nato nella grotta…

Stati di Coscienza(Gurdjieff)


da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto"
di P.D. Ouspensky

Le funzioni psichiche e le funzioni fisiche non possono essere comprese fintanto che non sia compreso che le une e le altre possono lavorare in differenti stati di coscienza.
Vi sono quattro stati di coscienza possibili per l'uomo. Ma l'uomo ordinario, in altri termini, l'uomo 1, 2 o 3 non vive che negli stati di coscienza più bassi. I due stati di coscienza superiori gli sono inaccessibili, e benché egli possa averne coscienza a sprazzi, è incapace di comprenderli e li giudica dal punto di vista dei due stati di coscienza inferiori che gli sono abituali. Il primo, il sonno, è lo stato passivo nel quale gli uomini trascorrono un terzo e sovente anche la metà della loro vita. Il secondo, nel quale passano l'altra metà della loro vita, è quello stato in cui camminano per le strade, scrivono libri, discutono di soggetti sublimi, si occupano di politica, si ammazzano a vicenda: è uno stato che considerano attivo e chiamano "coscienza lucida", o "stato di veglia" della coscienza. Queste espressioni di "coscienza lucida" o "stato di veglia della coscienza" sembrano essere formulate per scherzo, specialmente se ci si rende conto di ciò che dovrebbe essere una "coscienza lucida" e di ciò che è in realtà lo stato nel quale l'uomo vive e agisce. Il terzo stato di coscienza è il ricordarsi di sé, o coscienza di se, coscienza del proprio essere. E' generalmente ammesso che noi possediamo questo stato di coscienza o che possiamo averlo a volontà. La nostra scienza e la nostra filosofia non hanno visto che noi non possediamo questo stato di coscienza e che il nostro desiderio è incapace di crearlo in noi, per quanto ferma possa essere la nostra decisione. Il quarto stato di coscienza è la coscienza obiettiva. In questo stato, l'uomo può vedere le cose come sono. Talvolta, negli stati inferiori di coscienza, egli può avere dei barlumi di questa coscienza superiore. Le religioni di tutti i popoli contengono testimonianze sulla possibilità di tale stato di coscienza, che viene definito "illuminazione", o con altri differenti nomi, ma che non può essere descritto con parole. Ma l'unica strada giusta verso la coscienza obiettiva passa attraverso lo sviluppo della coscienza di se. Un uomo ordinario, artificialmente portato in uno stato di coscienza obiettiva e poi riportato nel suo stato abituale, non ricorderà nulla e penserà semplicemente di aver perso conoscenza per un certo tempo. Ma, nello stato di coscienza di se, l'uomo può avere degli sprazzi di coscienza obiettiva e conservarne il ricordo.
Il quarto stato di coscienza è uno stato del tutto diverso dal precedente; esso è il risultato di una crescita interiore e di un lungo e difficile lavoro su di se.
IL terzo stato di coscienza, invece, costituisce il diritto naturale dell'uomo quale egli è, e, se l'uomo non lo possiede, è unicamente perché le sue condizioni di vita sono anormali. Senza esagerazione alcuna, si può dire che attualmente il terzo stato di coscienza non appare nell'uomo che a tratti molto brevi e molto rari e che non è possibile renderlo più o meno permanente senza un allenamento speciale.
Per la maggior parte delle persone, anche se colte e ragionevoli, il principale ostacolo sulla via della acquisizione della coscienza di se è che credono di possederlo; in altri termini, sono del tutto convinti di avere già la coscienza di se stessi e di possedere tutto ciò che accompagna questo stato: l'individualità, nel senso di un "Io" permanente e immutabile, la volontà, la capacità di fare, e così via. Ora, è evidente che un uomo non avrà interesse ad acquisire con un lungo e difficile lavoro una cosa che, a parer suo, possiede già. Al contrario, se gliene parlate, penserà che siete pazzo, o che tentiate di approfittare della sua credulità per vostro vantaggio personale.
I due stati di coscienza superiori, la 'coscienza di se e la "coscienza obiettiva", sono legati al funzionamento dei centri superiori dell'uomo.
Infatti, oltre ai centri dei quali abbiamo già parlato, ne esistono altri due, il "centro emozionale superiore" ed il "centro intellettuale superiore". Questi centri sono in noi; essi sono completamente sviluppati e lavorano ininterrottamente, ma il loro lavoro non riesce mai a raggiungere la nostra coscienza ordinaria. La ragione di questo risiede nelle proprietà speciali della nostra cosiddetta "coscienza lucida".
Per comprendere quale è la differenza tra gli stati di coscienza bisogna tornare al primo stato, che è il sonno. Questo è uno stato di coscienza interamente soggettivo. L'uomo è immerso nei suoi sogni, poco importa che ne conservi o meno il ricordo. Anche se qualche impressione reale raggiunge il dormiente, come suoni, voci, calore, freddo, sensazione del proprio corpo, esse non risvegliano in lui che immagini soggettive fantastiche. Poi l'uomo si sveglia. A prima vista, questo è uno stato di coscienza completamente diverso. Egli può muoversi, parlare con altre persone, fare dei progetti, vedere dei pericoli, evitarli, e così di seguito. Sarebbe ragionevole pensare che si trovi in una situazione migliore di quando era addormentato. Ma se vediamo le cose un po' più a fondo, se gettiamo uno sguardo sul suo mondo interiore, sui suoi pensieri, sulle cause della sue azioni, comprendiamo che egli è pressoché nello stesso stato in cui era quando dormiva. E anche peggio, perché nel sonno egli è passivo, cioè non può fare nulla. Nello stato di veglia, al contrario, egli può agire continuamente e i risultati delle sue azioni si ripercuoteranno su di lui e sulle persone intorno a lui. Eppure, non si ricorda di se stesso. Egli è una macchina, tutto gli succede. Egli non può fermare il flusso dei suoi pensieri, non può controllare la sua immaginazione, le sue emozioni, la sua attenzione. Vive in un mondo soggettivo di "amo", "non amo", "mi piace", "non mi piace", "ho voglia", "non ho voglia", cioè in un mondo fatto di ciò che crede di amare o non amare, di desiderare o non desiderare.
Non vede il mondo reale.
Esso gli è nascosto dal muro della sua immaginazione.
Egli vive nel sonno. Dorme.
Quello che chiama la sua "coscienza lucida" non è che sonno, e un sonno molto pericoloso del suo sonno, la notte, nel suo letto.

Fonte:Riflessioni.it


La Dinamica delle emozioni


La massa del cervello giallo, la corteccia cerebrale, è fatta di una miriade di neuroni. Ogni neurone ha un recettore ed una connessione sinaptica.

Qualsiasi cosa il cervello ritenga sogno viene collocata nel lobo frontale. E il lobo frontale allora diventa legge per l’energia e anche legge per il corpo.

Come esseri spirituali, quando abbiamo creato l’immagine nel cervello, abbiamo creato la realtà. Ma la personalità vuole sempre la prova. Aspetta sempre che accada. Se siamo persone spirituali, quella realtà esiste già, se siamo persone fisiche (rivolte alla materia) non è ancora accaduta.

Tutte le informazioni dell’immagine, localizzata nel lobo frontale e diventata pensiero comune, sono messe insieme dai neuroni in un ologramma. L’ologramma viene attraverso il lobo frontale approvato dal subconscio del Dio interiore e quindi trasmesso al cervello e al corpo. Il corpo reagisce consapevolmente e chimicamente all’immagine. La realtà primaria è quella che accade nel cervello; la realtà fisica è la realtà secondaria.

Il cervello funziona in base ai neurotrasmettotori. Esso contiene dentro di sé tutte quelle sostanze che vengono chiamate molecole di informazione che possiede anche il corpo. In sostanza nel cervello è contenuto tutto ciò che c’è anche nel corpo. La distribuzione delle informazioni nel corpo avviene i peptici/amminoacidi. I peptici sono amminoacidi che vengono creati dal DNA quando riproduce se stesso attraverso una copia chiamata RNA che induce le cellule a creare tutti quegli amminoacidi che sono veramente importanti per la distribuzione delle informazioni nel corpo. Ora il cervello contiene ogni peptide/amminoacido contenuto nel corpo. Se un peptide è presente nell’intestino, nelle surrenali o nel pancreas, viene prodotto anche nel cervello. Quindi i peptici sono amminoacidi e sono portatori di informazioni. Essi agiscono sui recettori che li accendono e li spengono. Il cervello contiene in sé tutti gli amminoacidi. Gli amminoacidi servono per creare le emozioni ed anche la crescita e le sensazioni. Le emozioni che il cervello trasmette al corpo sono ordini ai quali il corpo risponde. Questo vuol dire in realtà che l’intero corpo vive nel cervello. Così il corpo umano è duplicato emozionalmente nel cervello. L’emozione viene prima sentita nel cervello e poi trasmessa al corpo.

Per esempio l’ipotalamo è la sede della memoria a lungo termine. L’ipotalamo è il custode delle registrazioni del passato. Le registrazioni del passato vengono immagazzinate anche nei peptici/amminoacidi che compongono gli ormoni. Ogni memoria è chimica e viene conservata nel cervello in forma chimica.

Quando abbiamo un passato e continuiamo a rivisitarlo, lo portiamo nel nostro cervello che lo trasmette al nostro corpo. Come avviene? I neuroni dell’ipotalamo che contengono i peptidi del passato arrivano direttamente alla ghiandola Ipofisi, cioè l’ipotalamo nel rigenerare la sua memoria, manda all’ipofisi l’informazione di quella memoria. La ghiandola ipofisi è la ghiandola maestra del corpo, è il settimo sigillo: il “sia fatta la tua volontà”. L’ipofisi sperimenta quella memoria e invia le informazioni, sotto forma di sostanze chimiche, nel flusso sanguigno del corpo. Le sostanze chimiche prodotte dall’ipofisi sono amminoacidi in forma di ormoni.. Da ricordare che l’ipofisi produce anche l’ormone della morte e della crescita (ringiovanimento). L’amminoacido che l’ipofisi ha immesso nel flusso sanguigno, raggiunge le surrenali, le quali immediatamente iniziano a pompare nel flusso sanguigno gli steroidi che causano un picco emozionale. Gli steroidi sono la risposta di sollievo allo stress. Quando le persone sentono questo picco intenso emozionale, prodotto dagli steroidi, provano un senso di sollievo, di benessere, dallo stress. Perciò gli steroidi sono un agente lenitivo.

Questo induce le persone a voler parlare del proprio passato con qualcun altro per arrivare a dire: “Dio mio, mi sento proprio meglio ora”. Cosicché uno tende a tenere in circolazione il passato perché soffrire lo fa sentire così bene. E quando questa “beatitudine” svanisce, si tira fuori di nuovo la memoria, tornando alle persone, ai luoghi, ai tempi, egli eventi, per cercare la “redenzione”. In sostanza, si vuole essere tormentati in modo da poter essere redenti, perché si ha bisogno di sentirsi bene.

Questa è la chiave della tossicodipendenza. E’ la chiave dell’alcolismo, del fumo, della droga, perché non si riesce a star bene per conto proprio. Si è dipendenti delle reazioni chimiche, così si cerca la sofferenza in modo da poter essere redenti e sentirsi bene. Queste sono le persone attaccate al passato. A cosa sono aggrappate? Al vittimismo, al povero-me, alla sessualità, alla giustizia, alla vendetta, allo screditare, ecc..

Continuando a rivisitare frequentemente il passato si impegnano gravemente le surrenali a produrre steroidi nel flusso sanguigno fino ad intossicarsi. Questa è la depressione cronica della mente e del corpo. Le persone depresse sono così piene di steroidi che sovraccaricano tutti i recettori fino a bloccare tutte le altre sostanze nutritive vitali, gli amminoacidi e tutti gli altri messaggi provenienti dal cervello. Così i recettori che avevano la funzione di far entrare il calcio nelle cellule, si trasformano ora e fanno entrare gli steroidi. E questa diventa una dipendenza. Le persone sono dipendenti dal loro passato.

L’ipotalamo fa arrivare il codice chimico nell’ipofisi, che poi a sua volta, come ghiandola maestra trasmette l’informazione a tutto il corpo. L’ipotalamo fa parte del sistema libico, perché il passato è una cosa emozionale. E quando lo attiviamo, quando attiviamo il passato, attiviamo inutili emozioni nel corpo. Così l’ipofisi comincia a secernere l’ormone della morte, perché il corpo in questo modo diventa come un morta vivente. L’ipofisi lavora in armonia con l’anima e lo Spirito che vede che sta avvenendo una soppressione della spiritualità per il piacere della dipendenza emozionale. Ogni carica che ci da il passato porta con sé quei piccoli peptici, quegli amminoacidi che sono distruttivi e provocano il continuo esaurimento emozionale del corpo stesso. Richiamando la memoria del passato cerchiamo la redenzione, ma non la troveremo mai nelle emozioni che consumano il corpo. Vogliamo la redenzione per sentirci bene per un po’. Il passato crea dipendenza biochimica e crea dipendenza alla personalità, la quale si nutre di emozioni. In questo processo sono coinvolte soprattutto le surrenali ed anche gli steroidi del sesso.

Il cervello crea i propri steroidi, la propria morfina. Il cervello crea la propria estasi. Esso può creare e ricreare qualsiasi sostanza.

Quando collochiamo un’immagine o un intento nel lobo frontale, sia essa del passato, del presente o del futuro, inonda di neuroni che contengono tutti gli amminoacidi di tutte le forme. Il corpo umano è qui nel lobo frontale come un negativo. E qualsiasi immagine appaia nel lobo frontale olograficamente, automaticamente accende i neuroni.

Se visualizziamo che siamo in buona salute anche se non lo siamo e diciamo”No, tu guarirai!” e mettiamo quell’immagine li nel lobo frontale e siamo tutt’uno con noi stessi, con tutto il nostro corpo, con la nostra personalità, allora nel nostro cervello abbiamo creato la meravigliosa guarigione, perché abbiamo cambiato la struttura delle cellule che sono duplicate nel corpo. Ciò che curiamo nel cervello, lo curiamo neurologicamente e neurochimicamente nel corpo. Se non lo guariamo nel cervello, non lo guariremo mai nel corpo.Dobbiamo prima sognarlo nella realtà primaria, anche chimicamente; se prima avviene chimicamente può avvenire anche biofisicamente.

Perciò noi non siamo condannati dal nostro DNA, né siamo condannati dal nostro ceto, dalla nostra cultura, dalla ereditarietà a meno che non lo approviamo.

Fonte:Lamentemente.com

VIAGGIATORI


Salve a tutti, Mi chiamo Ivan e sono l'autore dell'e-book che vedete qui sopra: Viaggiatori, Esperienze extracorporee nell'interdimensionale, oltre la realtà fisica. (Un Libro-Manuale in formato elettronico (Ebook) che tratta, mostra ed insegna ad uscire fuori dal corpo) (Viaggi Extracorporei, Proiezioni Astrali)

Si! Ha un titolo lungo come potete vedere! J questo vi può far intuire soprattutto che c'è molto da dire sull'argomento: sul fenomeno in se, come avviene, come può essere messo in atto, i tanti e grandi benefici che comporta, soprattutto se praticato spesso! E molto altro ancora naturalmente… Soprattutto le correlazioni con questo fenomeno e la visualizzazione, la crescita personale, la PNL; e di conseguenza anche quella professionale, volendo continuare a parlare di crescita! Poiché questa facoltà naturale farà aumentare spropositatamente il vostro intuito! L'intelligenza che vi permette di raggiungere l'obiettivo desiderato senza essere "costretti" da molteplici archetipi o algoritmi di pensiero, comuni e conosciuti, che sono necessari al raggiungimento dei vostri desideri. Per cui si impiega anche molto tempo; con il rischio che essi, alla fine, non si "manifestino". Vi posso garantire che viaggiare fuori dal corpo vi darà una carica, una conoscenza, una marcia in più che vi permetterà di raggiungere i vostri sogni (di tirarli giù! J per chi ha già conosciuto la legge di attrazione) sempre più facilmente all'aumentare dell'esperienza! Ed è una caratteristica molto importante! Soprattutto quando comincerete ad uscire fuori dal corpo più spesso. Sarà li, con la vostra testa che vi accorgerete veramente di quanto ora sto spiegando e mostrando; di cosa è realmente quella legge che nel nostro tempo è stata ritrovata e chiamata: di attrazione. L'importante non è come viene chiamata: è stata promulgata con molti nomi e sarà sempre chiamata con molti nomi e descritta da diverse prospettive; bensì l'importante è esserne consapevoli, e sempre di più ogni volta! Il "segreto" è tutto qui! I Viaggi extracorporei sono un grande aiuto, se non il massimo (visto che ci si ritrova in dimensione dove "vedere" questa legge è molto più facile!) aiuto in relazione anche a questo nuovo aspetto che sta prendendo sempre più piede nella società!

Ma comunque sia potete informarvi fino a ogni particolare nel mio sito: www.oltreilcorpoelamente.com .

Perciò non voglio prendere molto del vostro tempo spiegandovi tutto in questo post; vi rimando quindi al mio sito, e vi invito a frequentare i miei blog: http://oltreilcorpoelamente.blogspot.com ed anche: http://viaggiextracorporei.blogspot.com In quest'ultimo caso soprattutto se vi interessa maggiormente l'argomento dei viaggi extracorporei. (iscrivetevi ai miei Feed) Qui troverete tutte le informazioni riguardo: il libro, l'esperienza extracorporea, di meditazione (soprattutto quella trascendentale), visualizzazione, PNL, che sono argomenti strettamente correlati ed utili alla pratica del fenomeno, che comunque sia, si mostra come il metodo più efficace e naturale possibile: per quello che è l'aumento della consapevolezza dell'essere, o meglio, del riuscire ad avere più momenti di coscienza di noi: il particolare importantissimo che porta la reazione a catena che ci fa crescere in ogni direzione possibile; ed immaginabile quindi!

Viaggiare fuori dal corpo è conseguenza spontanea, passo in più, funzione maturante dell'evoluzione umana! Sembrano parole esagerate e troppo grandi, ma vi posso assicurare con tutta franchezza che di questo si tratta! Non è una disciplina creata dall'uomo come ad esempio quelle che ho elencato prima, ma una facoltà naturale che si presenta, si può riconoscere, e che tutti possono praticare; nessuno escluso! Per questo si parla di evoluzione, è semplicemente cosi.

Se avete già avuto esperienze del genere condividetele usando il mio sito per incoraggiare, mostrare, perpetuare e sostenere questa conoscenza con gli altri. Nei miei contatti ci sono molti indirizzi, quello per raccontare le vostre esperienze extracorporee e di sogno lucido è:

esperienze@oltreilcorpoelamente.com

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Vi ringrazio del vostro tempo ! e ovviamente vi invito ad acquistare il mio ebook, come quello di Enrico Siguartà, che potete trovare nel mio sito nella sezione Viaggi Extracorporei all'interno dei consigli. Comunque sia questo è l'indirizzo:

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Nutrire il corpo e l’anima

Il corpo umano è un insieme di processi fisiologici perfetti, una totale armonia di cellule ed apparati, una sincronia intelligente di causa ed effetto, la chimica elettrica regola ogni funzione vitale, dall’impulso nervoso allo scambio ormonale, dalla membrana cellulare alla struttura genetica presente in ogni cellula. Le cellule hanno bisogno del cibo per procurarsi il nutrimento necessario al proprio sostentamento. L’importanza dell’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale in tutto questo, la differenza fra quantità e qualità influisce sull’ottimizzazione di ogni processo fisiologico. Il corpo in salute perfetta è la risultante di una sana e corretta alimentazione.

Un altro aspetto che spesso viene a mancare nel nostro sistema di credenze è quello che potrei definire cibo per l’anima. La nostra anima necessita di un cibo diverso rispetto al nutrimento fisico, necessità di un cibo adatto per espandere la propria coscienza. Curare l’anima permette di elevare le nostre vibrazioni a frequenze molto più alte. La lettura di un buon libro, una relazione di vera amicizia, la meditazione e la preghiera, sono solo alcuni esempi di quello che possiamo considerare il vero cibo per la nostra anima. Nel momento in cui tutto questo non è presente nella nostra vita, il nostro essere interiore prova grande solitudine e tristezza, spesso la sensazione prevalente è quella di non sentirsi parte del mondo, di essere un individualità scollegata da tutto il resto, un perfetto sconosciuto che vive le dinamiche della vita passivamente. Questo approccio alla lunga favorisce lo sviluppo di problemi a livello emozionale e psichico, nella maggior parte dei casi tutto questo porta alla malattia. Una malattia che è il frutto della poca consapevolezza del nostro essere nella sua totalità.

Lo squilibrio nasce dalla nostra convinzione e visione del nostro corpo. I nostri sentimenti sono il veicolo che determina il nostro grado di felicità. Allontanare noi stessi dalla nostra parte animica significa ignorare il nostro contatto con il Divino che è in noi, un divino collegato ad ogni altra forma vivente e non vivente. La coscienza universale di Amore incondizionato rappresenta lo scopo ultimo da raggiungere per ogni anima, la meta che ricompensa degli errori passati e pareggia ogni nostra sofferenza, perdona le nostre colpe e deleva il nostro spirito al pari della coscienza di Dio. Nutrire l’anima ed il corpo in modo consapevole ci rende liberi e svincolati da ogni struttura mentale imposta dalla nostra mente razionale e dall’ambiente circostante. Il nostro sistema di credenze si allinea con la coscienza universale, sperimentiamo sentimenti più elevati, siamo in grado di cambiare la nostra realtà per un Bene più assoluto.

Articolo correlato: Nutrizione consapevole, Giugno 2008
Articolo correlato: Alimentazione e ..., Settembre 2008

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Come creo la mia realtà(di Alessio Pomaro)


Un report che racconta una mia esperienza di vita; racconta di come, se si vuole, si possono ottenere risultati apparentemente impossibili.

Alessio Pomaro

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Fonte:Lamentemente.com

settima nota

Finalmente posso chiudere la settima nota della sinfonia: “il risveglio consapevole”

Certo suonata un po’ in ritardo, ma la vacanza in terra araba in quel della Giordania mi ha impedito di trovare il tempo e la concentrazione sufficienti per postare.

Consapevoli che avendo eseguito i suggerimenti precedenti in qualsiasi forma, intellettuale o fisica, siamo al punto che, una persona o ci vede bene o non ci vede per niente…, o ha ben chiare le possibilità che la sua vita gli offre o le possibilità saranno limitate ai lampi di luce che ogni essere umano riceve, sarà solo la sua consapevolezza a vederle, se no ahimé continuerà ad abbruttirsi con cibi, tv, ecc. ecc. !!

Ultimamente siamo allevati nel buio, quello da cui bisogna fuggire è la luce…
Insegnamento principe: il sole fa male!! fa venire le rughe…, cancro alla pelle…, e via dicendo uva, uvb, uvc, …. tutti i raggi del sole fanno male alla pelle… e gli occhi??? Quelli poveretti devono stare sepolti dietro una lastra di vetro, come una teca, se scura meglio, magari anche a specchio.
Basta farsi prendere in giro…Fin da troppo tempo è estinta la gioia di guardarci negli occhi l’uno con l’altro.
Siamo schermati.
La porta dell’anima è chiusa.

Quando ci guardiamo negli occhi, senza lastre di plastica, vediamo nel loro profondo riusciendo a leggere tutta la storia di un uomo.

Eliminiamo quello strumento che ci isola… fieri guardiamo dentro i nostri amici e diamo loro la possibilità di guardare, comunicare, leggere…!!

Eliminare gli occhiali da sole… costano una fortuna, sono una presa in giro per l’anima!!

Al contrario di quel film dove dovevano indossare gli occhiali per vedere, noi per vedere dobbiamo toglierli!!
Così ci assicuriamo che la luce arrivi nel punto importante, agli occhi, in modo che possa illuminare il cervello… realmente, scaldarlo!!

Ringrazio coloro che hanno apprezzato queste note, da me sperimentate in prima persona e seguite con gran piacere della mia anima!!

Fieri di esistere!!

Come sentire l'Aum


"Le cose materiali forniscono vera gioia? No! Per qualche momento danno un piccolo piacere passeggero, che, sempre, e,' pero', seguito da pene. Esse ci promettono gioia, ma non mantengono la parola data. Colui che si diverte troppo con i piaceri della terra smarrira' la felicita'; coloro che si arrendono alla vita sessuale, perderanno la loro vitalita'; chi mangia eccessivamente, perdera' la salute e la soddisfazione del cibo. Ovunque andrete vi accorgerete che la gente raccoglie il frutto degli eccessi che ha seminato durante l'esistenza. "Il prezzo del peccato e' la morte".

Il peccato e' ignoranza; ignoranza delle leggi cosmiche Divine della vita.

Soltanto quando giungiamo a vivere armoniosamente con la legge di Dio ci armonizziamo con il nobile proposito dell'esistenza umana. Dio non ci castiga; siamo noi stessi a castigarci, in accordo con la legge di causa e di effetto. Se semineremo buone opere raccoglieremo felicita'; se, invece, ne produrremo di cattive, ci ritroveremo immersi in molti dispiaceri.

La vecchiaia, le preoccupazioni, le malattie, e la morte rappresentano solo alcuni effetti del peccato, o ignoranza della legge universale. Sarebbe cosa completamente inutile se noi soddisfacessimo la presente vita "esistendo" solamente, e, poi, morendo.

Tutti noi speriamo che le nostre vita producano bene e piacere. Devi seguire il sentiero, sino alla fine; e se avrai scelto quello appropriato, inevitabilmente, li', incontrerai Dio. Evita i viottoli del desiderio materiale, che conducono soltanto ad un abisso di insoddisfazione. Ogni buona azione che compirai sara' come il colpo di un piccone che, perforando il suolo della coscienza, permettera' alla sorgente della gioia Divina di zampillare.

Ma, il piccone della meditazione, che rappresenta l'azione perfetta per antonomasia, perfora la superficie interiore della coscienza e fa scaturire la gioia totale della vita. Il "geiser" della Felicita' Suprema cresce e fluisce perpetuamente nell'anima, attraverso il silenzio trapanante."

Dio e' gioia sempre rinnovata

Voi tutti scoprirete che, attraverso la pratica continua della meditazione, inizierete a provare una gioia, che sempre si rinnova, che sempre aumenta. Una gioia che non equivale solo ad uno stato mentale astratto, o ad un piacere mortale di corta durata, bensi' a quella felicita' Divina della meditazione, che accogliera' sempre le vostre preghiere e rispondera' ad esse.

Subito dopo, ascolterete il Suono Cosmico, che proviene dallo Spirito, ed in questo suono percepirete intimamente la gioia dello Spirito stesso. E, mentre starete ascoltando il Suono, riceverete la soluzione per ogni vostro problema.

Tutti cerchiamo la felicita'; una felicita' che non ci abbandoni. Tutti aneliamo a che essa si stabilizzi durevolmente in noi. Una felicita' che non declini, e che si rinnovi eternamente.

Una volta che avrete sperimentato questa gioia, che si rinnova eternamente nella vostra stessa anima, troverete automaticamente in essa tutto cio' che da sempre anelavate rintracciare; e saprete che e' proprio questo giubilo che stavate cercando da eoni di tempo.

Avreste mai pensato alla possibilita' di godere dell'eterna gioia, senza ritrovarvi nell'eterna esistenza? No! Questo concetto sarebbe stato contraddittorio ed assurdo. Senza dubbio, l' amore per l'esistenza non rappresenta il nostro maggior desiderio. Se lo fosse, non ci sarebbero i suicidi. Nessuno giungerebbe mai a pensare che porrebbe termine alle proprie tribolazioni togliendosi la vita.

Noi desideriamo vivere [anche] quando la nostra esistenza si riempie di afflizioni. Desideriamo una vita gioiosa. E non desideriamo provare esistenza e gioia, mentre stiamo in uno stato incosciente. Vogliamo farlo, pienamente consapevoli di esse. Ora, che rapporto esiste tra la novella gioia perenne e l'esistenza eterna?

Ecco, la risposta: la coscienza eterna.


Dio e' quella gioia sempre nuova, in continua espansione, e incessantemente consapevole. Tutti noi cerchiamo questa gioia; direttamente, attraverso l'anima, e indirettamente, attraverso i falsi piaceri dei sensi.

Quando nasce la sazieta', il fastidio, la disillusione, e la sofferenza, come conseguenza dell'aver cercato la felicita' tramite i sensi, noi ci rivolgiamo a Dio e, in tal modo, scopriamo l'unica fonte di vero godimento.

Il Giornale OnlineIl proposito di ascoltare il suono di OM

Tutte le vibrazioni producono un suono. I suoni piu' sottili, e quelli piu' intensi, che procedono dalla creazione, non vengono percepiti dall'udito umano, il quale non e' capace di captare suoni con una frequenza minore di sessanta vibrazioni al secondo, e maggiore di sessantamila.

Questa lezione vi insegnera' a riconoscere, tramite l'intuitivo udito astrale, il Suono Cosmico: la sinfonia di tutti i suoni dell'universo. Nella meditazione profonda, quando i suoni fisici del battito del cuore, della circolazione del sangue, e delle altre attivita' organiche svaniscono, e la musica astrale delle campane, dell'arpa, del flauto (N.d.R.: suoni occulti dei chakras, quali vengono indicati dalle iniziazioni Kriya), e la musica astrale degli altri suoni, originati dall'attivita' elettrica del corpo astrale, gradualmente spariscono, il devoto ascolta - durante la sua meditazione - il suono di OM: la Vibrazione Cosmica.

Noi sappiamo che esistono suoni fisici e canti, che vagano, non sentiti, attraverso l'etere, e che possono venire captati solo per mezzo della radio. Le vibrazioni estremamente sottili del Suono Cosmico di OM, che penetrano ogni cosa, si ripercuotono nell'universo in modo simile; sono piu' sottili dell'etere e si celano nella profondita' delle forze cosmiche, dietro l'intelligenza ed il pensiero. E' possibile captare il Suono Cosmico soltanto quando la radio-cuore del devoto, che medita profondamente, si sintonizza alla sua frequenza vibratoria.

Quando disconnetterete del tutto il telefono del vostro senso dell'udito, ascolterete il grandioso suono di OM, celato dietro lo schermo dei suoni corporei ed astrali. Il piu' importante dei cinque sensi telefonici e' l'udito.

In primo luogo, apprendiamo a disconnetterlo completamente; poi, potremo imparare ad escludere i suoni piu' deboli della parte interiore del corpo. E, infine, si dovranno escludere i suoni del corpo astrale.

Allorche' avrete imparato a farlo, il vostro corpo giungera' a vibrare come un tamburo, o il ruggito dell'oceano; con un immenso ritmo musicale. Quando ascolterete, sperimentalmente, questo suono, e percepirete la musica cosmica, mentre si diffonde in ogni parte dello spazio, allora conoscerete Dio. E saprete di conoscerLo.

Una volta appresa, questa tecnica dovrete praticarla con fedelta', con serieta', con assiduita', e dovrete essere persistenti in questa pratica: Facendolo, vi renderete conto che avete il potere individuale di stabilire un contatto "reale" con Dio.

Le altezze a cui potrete ascendere saranno illimitate.


La Self Realization Fellowship vi fornisce questa tecnica: tramite la sua pratica, voi potrete armonizzare la vostra coscienza con la Coscienza Infinita. L'unita' con Dio non e' un cloroformio per la mente. L'unione divina rappresenta l'espansione della vostra coscienza, dai limiti della forma mortale, sino agli ultimi confini dell'eternita'.

E' interessante osservare che le campane delle chiese hanno avuto origine dalle campane dei templi dell'India.
Il suono che producono cerca di assomigliare al grande suono cosmico di OM. E la stessa cosa si riferisce alla grande quantita' di tamburi, che vengono usati dalle diverse razze umane, per produrre un ritmo.

Perche' mai le campane, ed i tamburi, vi commuovono? La ragione risiede nel fatto che essi richiamano occultamente, al vostro senso soggettivo, l'immenso suono cosmico di OM.

Il Giornale OnlineLa Tecnica dell'Om

Il Suono Cosmico e' onnipresente. Chiunque vi si armonizzi vedra' la propria coscienza espandersi e tramutarsi in coscienza onnipresente. E tale armonia non provoca uno stato di inconsapevolezza, ma la dilatazione dell'io.

Quando vi sarete, per un attimo, slegati dall'identificazione con la vostra personalita', realizzerete che l'oceano cosmico della Coscienza di Dio e l'onda della vostra essenza saranno unite ed unificate dall'OM.

L'acqua salata, sigillata in una bottiglia, non tocca l'oceano, benche' vi galleggi sopra; cosi', l'anima, che e' un riflesso dello Spirito, si trova racchiusa in questo corpo, piombata dal tappo dell'ignoranza, e le e' impossibile creare un rapporto con Dio, benche' stia vivendo nell'oceano della Sua presenza.

Quando si stura il contenitore, l'acqua salata che esso contiene all'interno si fonde con quella del mare; nello stesso modo, la consapevolezza di OM toglie il tappo dell'ignoranza alla bottiglia della coscienza umana, e questa, [che era] imprigionata nel corpo, si libera, unendosi, finalmente, al mare della Coscienza Cosmica.

Se soffiaste in una conchiglia marina, all'interno di una casa, ne ascoltereste il suono, mentre si espande in ogni parte della stessa, poiche' le sue vibrazioni viaggiano come una sfera in espansione.

OM e' la vibrazione peculiare del Cosmo; e, se giungerete ad armonizzarvi con essa, la vostra consapevolezza iniziera' ad espandersi, sino a comprendere la coscienza di ogni atomo dello spazio, nella sua intera gamma vibratoria.

OM rappresenta il ponte che unisce la coscienza umana alla Coscienza Cosmica. Percepire il suono solamente una, o due volte, nel periodo di vari anni, non e' sufficiente. Grazie alla pratica della tecnica insegnata in questa lezione - e di altre piu' elevate - e con l'aiuto del vostro Guru, dovrete dedicarvi all'apprendimento di questa tecnica, sino a quando riuscirete a porvi in contatto con il Suono Cosmico che vibra nello spazio.

All'inizio, OM sara' solo un suono, che dara' conforto. Ma, lo studente avanzato percepira' il suono di OM, come "vita intera". Riuscirete, allora, a sentire la nota di OM nei vasti continenti, nelle ampie sfere dello spazio. Riuscirete ad avvertire la rotazione della terra e dei pianeti, nello spazio; e potrete sentire i milioni di passi che calcano la terra - che identificherete nel vostro stesso corpo.

Potrete, ancora, intravedere i pianeti ed i sistemi stellari, mentre brillano come dei diamanti, nel vostro infinito organismo dello spazio. Tappando le orecchie con i pollici, impedite l'ingresso di ogni suono esterno, e iniziate a compiere tre azioni:
Mantenete la visione interiore concentrata mentalmente nel centro del Terzo Occhio, situato tra le sopracciglia; Cantate mentalmente OM; e Ascoltate attentamente nell'orecchio "destro" (dove esiste un forte flusso di energia, e dove vi abituerete a captare i suoni).

Quando gli occhi si saranno stabilizzati e quietati potrete scorgere una luce; pero', e' piu' importante che percepiate i suoni astrali dei centri cerebro-spinali, o il suono di OM.

Quando avrete sigillato le orecchie, eliminando ogni suono fisico esterno (il rumore delle auto, della gente che parla, ecc..) ascolterete, allora, i potenti battiti del cuore. Fatevi attenzione, sino a che essi cesseranno; subito dopo, ascoltate, uno per uno, i diversi suoni che sopravvengono, concentrandovi su uno di essi alla volta.

Appena avrete notato che i battiti del cuore, o la pulsazione della circolazione sanguigna sono cessati, percepirete, probabilmente, la musica astrale dei centri spinali. Probabilmente, all'inizio, udirete il ronzio di un'ape; dopo, il suono di un flauto; e, ancora, di un'arpa, come se fosse suonata dolcemente in lontananza. Si tratta dell'arpa della celestiale musica astrale. Infine, e' possibile che percepiate un suono simile a quello di un'enorme campana, o di un profondo gong.

Ed infine, il grande suono avvolgente di OM, come un mare assordante, come il suono di numerose acque. Appena sarete riusciti a percepire il canto dell'OM, cercate di escludere ogni altro suono; concentratevi in quello di OM; unificatevi ad esso. Ma, se non riuscite a cogliere la musica di OM, ascoltate con l'orecchio destro un suono alla volta, sia che si tratti di una vibrazione fisica, che astrale; fino a quando non realizzerete la nota dell'OM.

Quando vi riuscirete, non sara' piu' necessario che facciate attenzione ai suoni astrali. Dio e' questo Suono Cosmico.
E quando percepirete il grande suono dell'universo, sara' quello il momento in cui dovrete pregare.

Domandate, in quel momento, a Dio che realizzi ogni vostro desiderio piu' profondo, e realizzerete che Egli risponde alla preghera della vostra anima. La vostra mente e' simile ad un apparecchio trasmittente; ma, questo microfono e' scomposto. Si e' rotto, a causa dei colpi continui, ricevuti dalla vostra inquietudine.

La tecnica di concentrazione e di meditazione della Self Realization Fellowship vi insegnera' ad armonizzare il vostro triplice corpo, la vostra mente e la vostra anima con Dio, in modo permanente; affinche' riusciate a ricevere da Lui le sue vibrazioni benefiche, che vi aiuteranno nelle vostre necessita' fisiche, economiche, mentali e spirituali.

Una volta che avrete saputo come riparare l'inquieto microfono della vostra mente, tramite la meditazione, potrete trasmettere a Dio il vostro S.O.S. (domanda di soccorso), sino a che otterrete in modo cosciente la Sua risposta.

Dovrete trasmettere con persistenza insistente ed incessante la richiesta della vostra anima, fino a che Dio vi risponda, avvalendosi dell'estasi spirituale, e di un crescente delizia gioiosa. Allora, chiedete che vi si concedano gli aneliti legittimi a cui tendete. La maggioranza delle persone hanno delle ispirazioni incerte; inspirazioni di origine subconscia.

Ma, coloro che hanno preso contatto con il suono di OM, ottengono la propria ispirazione dalla Supercoscienza illimitata, che viene guidata da Dio. Prima di scrivere, o di iniziare un'impresa importante, sia materiale che spirituale, applicatevi all'ascolto del suono cosmico di OM, e fondetevi con esso.

Quando vi sentirete saturi della felicita' che infonde questa guida cosmica, pregate:

" Ragionero', esercitero' la mia volonta', ed entrero' in azione; pero',
guida Tu, Suono Cosmico, la mia ragione, la mia volonta' e la mia azione,
perche' io possa procedere in modo corretto".


La Tecnica della meditazione della Self Realization Fellowship

* 1) Siediti eretto. Appoggia i gomiti su di un oggetto che li mantenga alti, in modo sufficiente a che tu possa far pressione sulle orecchie con i pollici, senza inclinare, ne' incurvare il corpo;
* 2) Premi i fori delle orecchie con i pollici, senza provare scomodita';
* 3) Appoggia i mignoli sulle palpebre, vicino agli angoli esterni di esse, per mantenerle chiuse, ed esercita una lieve pressione per impedire, allo stesso tempo, i movimenti inquieti degli occhi;
* 4) Appoggia le dita restanti sulla fronte;
* 5) Con gli occhi chiusi, o socchiusi, concentra lo sguardo nel punto che si trova tra le sopracciglia (N.d.R: il terzo Occhio), e mantienilo fisso li';
* 6) Canta mentalmente "OM", "OM". Non parlare, non sussurrare, e non compiere alcun movimento con la lingua;
* 7) Ascolta attentamente all'interno dell'orecchio destro, dove c'e' un forte afflusso di energia, e dove i suoni si percepiscono prima (se sei sordo, la percezione auditiva sara' piu' acuta dall'orecchio sinistro - e, di conseguenza, puoi concentrare la tua attenzione all'interno di esso);
* 8) Concentrati nel suono che diverra' dominante (e' probabile che tu percepisca un assieme di suoni dalla differente intensita');
* 9) Concentrato solo su di un suono alla volta (il piu' forte). Mentre ascolti, appariranno altri suoni. Ascoltali, uno ad uno, a misura che ognuno di essi si evidenzi sugli altri;
* 10) Devi cantare, in modo automatico e mentalmente, OM, mentre dirigi lo sguardo al centro della Coscienza Cristica, senza - con cio' - compiere alcuno sforzo mentale. Quando gli occhi si saranno tranquillizzati e quietati, ti troverai nella condizione di contemplare una luce nel centro che corrisponde alla Coscienza Cristica; pero'e' piu' importante sentire i suoni astrali, o il suono di OM (dopo questa tecnica, cerca di scorgere l'occhio spirituale, nel posto che ove risiede il Centro della Coscienza Cristica). Ogni sforzo mentale deve essere dedicato ad ascoltare il suono all'interno dell'orecchio destro;
* 11) Se riuscirai subito a percepire il suono di OM - un suono travolgente, simile a quello di un oceano tumultuoso - cessa di prestare attenzione ad altro. Ascolta il suono di OM; unificati ad esso, poiche' e' Dio che si sta manifestando a te, sotto forma del Suono Cosmico di OM.



Identificati con il Suono Cosmico
( Dal Libro Meditazioni Metafisiche, di Paramahansa Yogananda)

Ascolta il Suono Cosmico nel sensibile lato destro del capo. Sentilo, mentre si espande attraverso il cervello. Ascolta il suo continuo fragore travolgente. Ascolta e percepisci, ora, come si diffonde lungo la colonna vertebrale e, immediatamente, ti spalanca la porta del cuore.

Sentine la risonanza in ogni tessuto, in ogni sentimento, in ogni nervo, in ogni cellula sanguigna, ed in tutti i pensieri che danzano nella fragorosa vibrazione. Osserva come aumenta l'intensita' del Suono Cosmico.

Si espande attraverso il corpo e la mente e travolge l'interiorita' della terra e dell'atmosfera che la circonda, e l'etere, ed i milioni di universi materiali. Medita, durante la crescente espansione del Suono Cosmico.

E' penetrato negli universi fisici ed ha attraversato i sottili condotti delle radiazioni che sostengono la materia in manifestazione..

Il Suono Cosmico, allora, si unisce a milioni di raggi multicolori. Si confonde con la regione dei raggi cosmici. Ascolta, contempla e sperimenta l'abbraccio del Suono Cosmico e della luce eterna.

Ora, il Suono Cosmico penetra nelle viscere dell'energia cosmica, mentre questa arde, ed ambedue si fondono in seno alla coscienza ed alla felicita' cosmiche. Il corpo si fonde con l'universo.

L'universo si dissolve nella voce indicibile. Il suono si fonde con la luce che illumina tutte le cose.

E la luce entra nella gioia assoluta.


Paramahansa Yogananda


Fonte:Altrogiornale.org