A proposito di bene e male (testo di Ouspensky)(Parte Seconda)


Un altro importantissimo problema da considerare è l'idea di bene e di male, in questo sistema, perché generalmente le idee della gente su questo argomento sono assai confuse ed è necessario che stabiliate da voi stessi come comprenderle. Dal punto di vista del sistema ci sono due cose soltanto che possono essere confrontate e viste nell'uomo: la manifestazione delle leggi meccaniche e la manifestazione della consape­volezza. Se volete trovare esempi di ciò che potete chiamare bene o male, per arrivare ad un certo standard, vedrete immediatamente che quanto noi chiamiamo male è sempre meccanico, non può mai essere consapevole; e ciò che chiamiamo bene è sempre consapevole, non può essere meccanico. Ci vorrà molto tempo prima di scorgere la ragione di ciò, in quanto queste idee di meccanico e di consapevole sono con­fuse nella nostra mente. Non le descriviamo mai nella maníera giusta, questo è quindi il prossimo punto che voi dovete considerare e stu­diare.

Inoltre, nei riguardi del problema di bene e male, dobbiamo cercare di comprendere le posizioni relative di morale e coscienza. Cos'è morale e cos'è coscienza? Possiamo dire prima di tutto che la morale non è costante. È diversa in paesi diversi, in secoli diversi, in diverse decadi, in diverse classi, con gente di diversa educazione, e così via. Ciò che può essere morale nel Caucaso può essere immorale in Europa. Per esempio, in alcuni paesi la vendetta di sangue è cosa moralissima; se un uomo rifiutasse di uccidere qualcuno che ha ucciso un suo lontano zio, sarebbe considerato ímmoralissimo. In Europa invece nessuno la penserebbe così; in realtà la maggioranza delle persone considererebbe che per un uomo è profondamente immorale uccidere chiunque, persino un parente di qualcuno che ha ucciso suo zio. Perciò la morale è sempre differente, cambia sempre. La coscienza invece non cambia mai. La coscienza è un tipo di comprensione emotiva della verità in determinate relazioni definite, generalmente in rapporto al comportamento, alla gente, e così via. Essa è sempre la stessa; non può mutare e non può differire in una nazione o nell'altra, in un paese o nell'altro, in una persona o nell'altra.

Cercate di collegare nella vostra mentre quanto ho detto circa lo studio di bene e male, meccanicítà e consapevolezza, morale e coscienza, e poi ponetevi la domanda: " L possibile il male conscio ». Ciò richierà studio e osservazione, ma dal punto di vista del sistema esiste un principio ben preciso che il male conscio è impossibile; la meccanicità deve essere inconscia.

D. L'idea del male che deve essere sempre inconscio è piuttosto diffìcile da comprendere. Ce la potetie spiegare un po' più diffusamente?

R. Ho detto, prima di tutto cercate,dí trovare da voi ciò che chiamate male, non mediante definizioni ma mediante esempi. Quando avrete un certo numero di esempi, doni andatevi: Potrebbero questi essere consci? Possono cose cattive esser fatte consciamente?". In seguito vedrete che possono esser fatte soltanto inconsciamente. Un'altra risposta è che tutto quanto chiamate male può accadere meccanicamente, e accade sempre ‑meccanicamente, perciò non ha bisogno di consapevolezza.

Ho detto che voi dovreste studiare le idee di questo sistema prin­cipalmente in relazione all'evoluzione dell'uomo, e ho spiegato che per evoluzione dobbiamo intendere un processo cosmico e sforzi consci, continui e connessi. Non esiste evoluzione meccanica come è qualche volta intesa. L'evoluzione, se è possibile, può essere soltanto conscia e il principio dell'evoluzione è sempre l'evoluzione della consapevolezza, non può essere l'evoluzione di niente altro. Se la consapevolezza comin­cia ad evolversi, anche altre cose cominciano a crescere e ad evolversi.

Se la consapevolezza rimane allo stesso livello, ogni altra cosa rimane allo stesso livello.

Ci sono varie cose che è importante comprendere fin dal principio per quanto riguarda l'evoluzione. Prima, che in una grandissima quantità di uomini 1, 2 e 3, soltanto pochissimi possono divenire n. 5, 6 e 7, o addirittura cominciare. Ciò deve essere ben compreso, perché se cominciamo a pensare che ognuno si può evolvere, cessiamo di comprendere le condizioni necessarie per il principio dell’evoluzione come ve le ho descritte nell’esempio dell’evasione di prigione.