QUALE CHE ESSO SIA. Non importa neanche che sia una delle discipline che io vi indico. E' evidente questo. Essi sono Exempla per un fine che le trascende, l'essere cioè "manifestazioni" della concretizzazione dinamica, della sperimentazione e dell'affinamento. In poche parole alla Disciplina, le cui strade sono senza fine. E noi abbiamo solo i nostri mazzi in mano, mazzi di carte e di fiori, comunque da giocare. Ciò che vorrei restasse, non è "pratica questo", ma un incentivo a "praticare qualcosa, qualunque essa sia". Senza pratica, senza coltivazione e passione siamo molto più fragili dinanzi alle pressioni esterne, al vortice inebetente dei pensieri ossessivi, all'indolenza e all'autocompiacimento, che nel tempo ci invigliacchiscono e ci spengono.
E, FINCHE' ESSA ESISTE, NOI SIAMO LA MUSICA.
Ma, superiamo il momento di delirio notturno, ed andiamo alla pratica di oggi.
Il movimento lento e centrato è un caposaldo millenario della Disciplina. E può essere inteso, nelle sue ultime potenzialità, solo da chi ha provato realmente a porlo in essere. Il movimento lento e consapevole è una controforza "centripeta" rispetto alle modalità "centrifughe" ed evasive che disperdono la mente. Nel suo agire ritmico e armonioso, nella sua immersione nell'atto rapisce piano a piano il tuo essere, riportandolo alla Presenzia e da lì dando un'ordine nella confusione, un centro nel mare in tempesta. Chiarezza mentale e forza.
E' un anti-paso per l'ansia. Fermatevi! C'è un trattino in mezzo alle parole.. non un "antipasto", ma "anti-pasto", il contrario del pasto. L'ansia si nutre di modalità sincopate e accellerate, oltreché dello svolgimento consulto delle proprie spinte ossessive. Il movimento lento e centrato manda in bestia la tua ansia cheti bombarderà con pensieri di fretta, furia, insofferenza.
Ma tu le togli il pasto.. :-). Non la nutri. Senti l'ansia e la fretta che crescono inte. La calotta cranica che viene bombardata da mille B-52. Ma tu stai saldo, e non accelleri i movimenti, continui a manifestare la tecnica. Sentirai allora, ancora per diverso tempo, l'ansia. Ma sentirai anche - forse una delle prime volte nella tua vita - che non ti sta soggiogando senza ritegno. La senti, ma.. non le ubbidisci. Ti urla dentro, ma adesso cominci a fronteggiarla. Ti sbraita alle calcagna, ma tu fai altro. Anche l'ansia ha le sue "crisi di astinenza". Ma già il fatto di "reggerla" senza cambiare contegno ti fa sentire forte e diminuisce la presa che essa ha su di te. E poi, furia di non-nutrirla, nel tempo perde il suo potere
Qui piuttosto si vogliono indicare pratiche che, attraverso una "certa" lentezza aumentino intensità, percezione, chiarezza, forza e sfrondino i mille strati del "coitus invertitus" :-).
Questa pratica Zen proviamo a concretizzarla in un esercizio applicato ai libri. Ogni mattina ti alzi, vai alla tua libreria (la libreria di casa tua si intende), e prendi tutti (tanto per fare un numero) 30 libri di uno scaffale. Li prendi uno alla volta, e con estrema lentezza li posi a terra. Una volta che li hai postai tutti, li riprendi uno alla volta, partendo dall'ultimo che hai posato via via fino al primo, e li riposi nello scaffale nella loro posizione originaria. Fatto ripetutamente per mesi, un esercizio del genere rafforza enormemente la concentrazione, la calma e al capità di essere saldi anche nelle tempeste.
Ma quello che è il vero oggetto di questo post è una forma peculiare della "lentezza attiva". Si tratta del "camminare lento"; da altri detto anche "meditazione in movimento". Anche questa pratica non ve la propongo come esotica curiosità, ma dopo averla sperimentata personalmente.
In maniera blanda può essere praticato ovunque. Per praticarlo ad alti livelli, andando cioè particolarmente lenti, dovrete trovarvi in un ambiente che non sia frenetico, dove non chiamino.. la polizia, perché bloccate il "traffico umano".
sentire addosso gli sguardi degli altri e il timore di essere giudicati strani o un pò "tocchi". Diciamo che se siete sostanzialmente in pace e sereni, e vi sentite liberi, potete andare molto lenti. Ma, se gente ne circola un bel pò, potete lo stesso ridurre il vostro usuale ritmo di movimento e "camuffare" la vostra lentezza con altro, ad esempio con un ripetuto fermarsi a guarda le vetrine.
Passiamo alla messa in atto..
LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE HA AZIONATO IL PILOTA AUTOMATICO.
LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE TRASCORRE LA GRAN PARTE DELLA GIORNATA
IN UNO STATO DI SEMIVEGLIA.
LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE NON E', MA AGISCE DA AUTOMA. LE SUE AZIONI SONO PERMEATE DI MECCANICITA'.
La "modalità automatica" sei tu che ti catapulti fuori da casa, fai la solita strada senza vedere nulla di quello che hai sempre stancamente visto, e nel tuo tempo standard arrivi al tabacchino. Anche se ancora non vedi la tabaccheria, tenderai spesso a guardare dritto davanti a te, e a tralasciare tutte le altre modalità di sguardo. Sguardo unidirezionale, con pochi gradi di differenze. Sguardo "rigido". Sguardo da robot. Magari con un bell'ipod alle orecchie, tanto per completare il rincoglionimento.
E poi non sei nel tuo corpo, non sei nei tuoi movimenti. Senza armonia, sgraziato, cammini con i piedi buttati qua e là, con la spina dorsale quasi squilibrata. E l'asse del corpo ondeggia, spostandosi da destra a sinistra. E' un camminare "confuso".
Il leit-motiv sarà facilmente riconoscibile nella sua radica..
E poi, potrà un senso di insofferenza, di noia e irrequietezza.
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Camminando a passo lento, pur di non ammattire senza sapere che cacchio fare, ti sentirai costreto a trovare qualche "appiglio". E comincerai a fare cose che non credevi avresti mai fatto. Pur di non pensare alla tua esasperante lentezza, alla noia, al fatto che ti manca un botto per arrivare da questo dannato tabaccaio, cercherai di indirizzare l'attenzione ovunque.
E COMINCERAI A VEDERE COSE CHE NON HAI MAI VISTO.
In senso più l ato assisterete a una "espansione della percezione" che rimarrà con voi anche quando la vostra andatura sarà normale. Notate questo passaggio. Qualcosa di diverso, dopo che avrete fatto questo esercizio più volte, vi sarà anche quando non lo farete e camminerete come prima Che intendo?
Quando andavate alla tabaccheria perima dell'esperimento la vostra sfera di percezione è molto rigida e contratta, con uno sguardo dritto e monodimensionale che "notava" solo ciò che appariva nello schermo orizzontale dinanzi ai vostri occhi. Con la pratica del camminare lento invece vi siete esertcitati a muovere gli occhi in mille direzioni, su e giù, a destra e a sinistra, per trovare cose da osservare per riempire i sensi e la mente nel tempo del cammino.Quell'andare in una molteplicità di direzioni lascia una "memoria sensoriale" negli occhi e attiva movimenti impercettibilie e immaginazione intuitiva. E quindi, quando farete in futuro quella strade con la vostra andatura standard NON SARA' PIU' COME PRIMA. Mentre guardate avanti, una parte dell'occhio percepirà anche ciò che avviene ai lati. Non necessariamente "vedrà",ma "percepirà". La vostra intuizione ne risulterà notevolmente ampliata. Non solo coglierete piccole ombre, fugai movimenti, dettagli appena riflessi nella coda dell'occhio, ma il vostro allenamento sensoriale attiveròà nella mente canali di "decifrazione", per cui da quell'ombra e da quel lampo qualcosa in voi richiamerà un cane, o un sasso in avvicinamento sul vostro cranio, o l'idea di un uccello o di un pomodoro spiaccicato che vi sta aspettando per terra per farvi scivolare.
I vostri gesti diverranno poi più puliti e precisi. Sarete più essenziali, ma anche più concentrati e intensi. Con uno sguardo, una parole e un gesto potrete "dire" molto di più che in sfuriate e interminabili conversazioni degli altri. E quello che "direte", soprattutto, avrà Potere.
Questo è un buon esercizio amici. Esiste da millenni. E non è difficile da attuare. Provate. Provate tutto. Tutto quello che la prossimo sole gravido porterà, provatelo..proviamolo. Non sprecate nulla. Il Sentiero ci chiede Cuore grande, Polmoni aperti e Braccia forti.
Che la Grande Tartaruga vegli su di voi, pirati e bandidos del Web..
3 commenti:
Veramente un'altra pratica superba delle infinite tecniche dell'Accorgersi.
Accorgersi di che? Della pienezza della vita che sgorga anche dalle crepe dei muri quando gli schemi delle mente iniziano a creparsi
Ciao e Grazie
mmm... spezzo una lancia in difesa dell'i-pod nelle orecchie ;-)
Athena anche io lo sento di tanto in tanto.. ;-).. Piuttosto intendevo l'inebetimento continuo.. quelli che se non sei con l'I-pod, sei col cellulare, con la plauìystation.. in continua "Dispersione", senza mai riuscire a focalizzarsi su qualcosa. Senza mai, soprattutto, riuscire ad andare in profondità su niente.
Quindi.. nell'alto dei poteri conferitemi da questo Blog ti permetto di poter usare l'I-POD.. hahaha.. ciao a tutti..
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