L’Anima e la Ragione, la spiritualità e la scienza: due confini che si intrecciano e portano all’Uno...
Ognuno di noi, prima o poi, si siede sulla cima della collina ad osservare l’Infinito, a cercare il confine del tempo. Lo sguardo si proietta lontano ma, nel nucleo del Sé, vi è la certezza inconscia che, da quell’immensa distanza, un altro “occhio” è puntato verso di noi, come in uno specchio. La vita è un susseguirsi di pensieri, sguardi, emozioni, creazioni che modellano la forma della realtà. L’uomo, fin dalle sue origini, si è sempre dibattuto tra il “sentire interiore” ed il “fare esteriore”. In un certo senso è vissuto e vive tutt’ora oscillando fra due mondi che hanno uguale potenza attrattiva, due magneti che colpiscono i sensi e i pensieri, la mente ed il cuore: il mondo interiore, immateriale, spirituale, ed il mondo esteriore, fisico, tangibile.
Vi sono persone più orientate verso la realtà interiore le quali, nella loro vita, hanno scalato le cime del cuore. Altre che hanno, fortemente, operato per raggiungere le vette della ricerca scientifica. Chi ha esplorato i giardini dell’anima e chi ha costruito le architetture della mente. Ognuna di queste ha agito nel bene, nella ricerca del senso della vita. In realtà non vi è separazione tra questi due mondi, pur appartenenti a dimensioni diverse. Essi sono l’espressione della grandezza dell’uomo, della sua essenza divina. E’ come se il nostro essere si espandesse, all’infinito, in due universi: uno fisico, materiale, e l’altro metafisico, spirituale.
Quando l’uomo raggiunge questa consapevolezza è in grado di esplorare gli spazi cosmici di questi universi paralleli e confinanti. Il mondo interiore è più vasto ed affascinante di quello esteriore, tuttavia l’importanza che viene data alla mente è in grado di offuscare lo sguardo rivolto verso l’anima che appare evanescente rispetto all’immediatezza del piacere dei sensi fisici. Vi sono un’infinità di attrazioni che fanno distogliere lo sguardo dall’immenso infinito interiore facendolo, lentamente, dimenticare. In questo modo la ragione prende il sopravvento creando, fra i due mondi, un disequilibrio che aumenta la forza dell’ego, produce un eccessivo attaccamento alle cose materiali e soffoca il respiro dell’anima.
Non vi deve essere preclusione o pregiudizio ma apertura, espansione, evoluzione. In questi anni la ricerca scientifica sta raggiungendo confini che si intrecciano profondamente con la dimensione spirituale. E’ alquanto interessante pensare che la Scienza ha saputo costruire strumenti sofisticati che, quasi, possono osservare l’essenza della materia. In questo osserviamo l’attrarsi e il respingersi dei due magneti. Due mondi un confine, due universi nell’Universo. La cosa ancor più interessante è scoprire che noi, esseri viventi, potremmo rappresentarne il punto d’incontro e di unione: il confine, la porta che apre la dimensione spirituale a quella fisica e viceversa. Che ne pensate? Uno sguardo più ampio sulla vita non può che migliorarla.
Un altro aspetto che salta all’occhio è che le religioni, spesso, sono lontane da questa spiritualità innata che esiste a prescindere dalle “fedi” propugnate dalle Chiese. Il viaggio spirituale affascina e attrae come la fresca acqua di uno splendido fiume azzurro. Chi raggiunge questa consapevolezza sviluppa in sé la certezza della propria divinità unita al “Tutto” come essenza e motore dell’Universo. Credo che questo sia un argomento interessante per cominciare ad osservare la vita da una prospettiva un po’ diversa, per aprire ed espandere i pensieri (...)
I riflessi della “luce”, in fondo, attraversano ognuno di noi, al di là delle convinzioni politiche o religiose...
Un abbraccio “cosmico”. Diventiamo pensieri!!!
Fonte:Nonsoloanima.tv
2 commenti:
Non è possibile che quest'altro occhio sia, un'istanza stessa della nostra mente? Ovvero quell'istanza che Freud chiamava "Super Io", Fairbairn "Io anti libidico", Kant "la legge morale dentro di me", Mose "Dio", ecc ...
sytry.. magari è il contrario.. la mente, ossia, una istanza stessa della nostra anima.. però troppo pressa da un "livello", che lasciato a se stesso, può fossilizzarci su un livello puramente intellettuale..
Vedo le tue citazioni. Ma Freud ha rappresentato forse una delle più grandi forme di "sterilità" per il mondo interiore.. ma.. se ne riparlerà.. un saluto..
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