La ragione per la quale questa pianta provoca tali visioni è abbastanza nota: contiene infatti un’ alta concentrazione di dimetiltriptamina (più comunemente DMT) e cioè la più potente sostanza psicoattiva oggi conosciuta. La DMT ha una struttura chimica del tutto simile alla psilocibina (un composto alcaloide allucinogeno estraibile da alcuni funghi del genere Psilocybe e Stropharia) e al più potente neurotrasmettitore del cervello umano: la serotonina. La serotonina, insieme ad altre sostanze ‘particolari’ (norepinefrina, istamina e melatonina) che contribuiscono attraverso dei processi biochimici alla trasformazione della serotonina in triptamina, precursore chimico della DMT sono isolate nella ghiandola pineale, nel sangue, nei tessuti cerebrali e nel fluido cerebrospinale in cui è immerso il cervello quindi già presenti (anche se in quantità minima) nel nostro corpo. La ghiandola pineale viene spesso associata al cosiddetto “terzo occhio”, al chakra della corona, ambiente della consapevolezza interiore e sede fisica della coscienza, in connessione diretta con il Divino.
Gli enzimi che consentono la trasformazione della serotonina sono regolati dalla luce solare attraverso la retina, la secrezione di melatonina quindi è principalmente notturna ed ha il suo apice durante la fase di sonno REM. A quanto trovato in rete sembrerebbe che una pratica comune (in teoria) per massimizzare l’effetto naturale di stimolazione della ghiandola al buio sia quello di rimanere per 3 giorni in un ambiente privo di illuminazione (dark room) ma fin’ ora non ho trovato riferimenti di esperienze in prima persona.
La pineale può essere stimolata anche attraverso stati di profonda meditazione. La pratica orientale più famosa in occidente è sicuramente quella del Kundalini yoga (yoga della consapevolezza). La Kundalini è una potentissima forma di energia avvolta a spirale, come un serpente alla base della spina dorsale a livello sottile, ed è considerata come la forza più poderosa della vita. Lo scopo del kundalini yoga è quello di risvegliare questa incredibile forma di energia farla risalire lungo tutta la spina dorsale, purificando ed espandendo al suo transitare i 7 chakra fino a quello della corona, posto al di sopra del cranio. A questo punto l’ Illuminazione, la connessione con l’ universo, con Dio e con tutto il creato è completata.
A cavallo degli anni 90 lo psichiatra Rick Strassman comincia a sperimentare la DMT sull’uomo, con lo scopo di scoprire se questa sostanza potesse avere eventuali effetti terapeutici. Tutti i soggetti (volontari) a cui è stata iniettata per via intramuscolare (0,2 mg per kilo) la DMT hanno riferito di incredibili incontri con esseri soprannaturali, non fisici. Leggendo le diverse testimonianze dei pazienti salta subito all’occhio che tutti i racconti, i “posti visitati” e gli esseri incontrati sono tutti molto simili tra loro escludendo quindi una reazione della DMT col singolo subconscio di ogni paziente ma come se fossero stati messi in condizione di poter “vedere” un universo comune a tutti gli uomini. Lo stesso Hancock nel suo libro “Supernatural” (“Sciamani” in Italia) afferma di aver fumato DMT e raccontando la propria esperienza, di aver incontrato delle intelligenze che hanno lasciato in lui una qualche forma di conoscenza che però non riesce a decifrare per via del limitato potere dei 5 sensi:
“In quel momento, e per forse un minuto o due in tempo reale, fui introdotto – nella misura limitata in cui ero in grado di afferrarlo – a un vero e proprio oltremondo, organizzato in maniera completamente differente dal nostro, dove le leggi di fisica non trovano applicazione, dove ci sono più di tre dimensioni, e dove è stato riposto un numero impressionante di informazioni.”
“Tuttavia ero uscito dall’ esperienza con la singolare sensazione che fossero state trasferite su di me enormi quantità di dati. E’ una cosa strana a dirsi, ma tutti questi nuovi dati rimasero profondamente inseriti nella mia coscienza per molto tempo dopo – esattamente come ci potremmo rendere conto della presenza di un grosso file nuovo improvvisamente scaricato sull’ hardisk del nostro computer. E proprio come è possibile scaricare un file ma è impossibile aprirlo a meno che non sia montato il software adatto.”
- - Graham Hancock “Sciamani”.
Nello stesso libro l’ autore fa un parallelo molto interessante tra le esperienze derivate dall’assunzione di ayahuasca, racconti di miti di iniziazioni sciamaniche e anche le testimonianze di persone vittime di abduction analizzate da John Mack, professore di psichiatria ad Harvard e un pool di altri ricercatori. Incredibilmente in una linea temporale di migliaia di anni (dai miti di iniziazione sciamaniche alle più recenti abduction) i racconti e le testimonianze raccolte sono tutti simili e molti portano anche gli stessi medesimi particolari. Inutile a dirlo, i dati raccolti da professor Strassman descritti nel suo libro “DMT: The Spirit Molecule” sono quasi identici a quelli delle persone che riferivano di essere state rapite dagli alieni.
Altro paragone che facciamo noi, è quello con le testimonianze raccolte nel libro di William Buhlman nel libro “Come uscire fuori dal corpo”. Il viaggio astrale, volontario o meno (OBE, Out of Body Experience e NDE, Near Death Experience, rispettivamente: esperienze fuori dal corpo e esperienze vicine alla morte) viene descritto nello stesso modo dei consumatori di ayahuasca, un sogno consapevole, incredibilmente vivido che porta alla riscoperta della propria spiritualità attraverso un universo diverso dal nostro, invisibile ai nostri occhi ma che nel profondo di noi stessi sappiamo esistere.
La capacità intrinseca del nostro cervello di sintonizzarsi su diversi canali viene quindi tramandata a noi da religioni quali lo sciamanesimo e il buddismo, la scienza può spiegarci quali reazioni chimiche avvengono nel nostro organismo per portarci… dove? In una semplice allucinazione? In un’ altra dimensione? Cos’è quindi la coscienza? Cosa cè al di là dei cinque sensi? Cosa cè che noi non vediamo?